GLORIE NOSTRANE

"Produrre reattori a Mirafiori? Perché no?", Pichetto sgancia la bomba (nucleare)

Il ministro piemontese ha un'idea: sostituire le auto con le centraline di quarta generazione. "Siamo ancora in fase di sperimentazione. Stiamo lavorando con l’Università" spiega, ricordando la presenza in Piemonte di Newcleo, Ansaldo ed Enea

Produrre reattori nucleari nel sito di Mirafiori? “Se Newcleo (la startup che sta investendo nel nucleare pulito, ndr) va avanti potrebbe starci”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, a margine di un incontro a Torino sul nucleare di quarta generazione. “Le stime sono di due miliardi circa per la costruzione di ogni piccolo reattore nucleare di quarta generazione, con ricadute occupazionali e di qualificazione professionale. Significa davvero un passo verso il futuro”, ha spiegato il ministro piemontese. “Siamo ancora in una fase di sperimentazione. Stiamo lavorando con l’Università” ha aggiunto Pichetto che ha ricordato la presenza in Piemonte di Newcleo, Ansaldo ed Enea.

L’idea non piace ai sindacati metalmeccanici che per la fabbrica torinese chiedono nuovi modelli e un piano di assunzioni e considerano una “boutade” quella del ministro. “È un’ipotesi teorica, siamo ancora in fase di ricerca. In linea teorica i reattori si possono costruire ovunque anche a Mirafiori. La mia speranza è che a Mirafiori si continui innanzitutto a produrre auto” precisa in serata Pichetto. Le critiche non si placano. “La battuta di Picchetto sul nucleare a Mirafiori è ridicola ma è una strizzata d’occhio alla lobby dell’atomo”, attacca il vicecapogruppo di Alleanza Verdi e Sinistra alla Camera Marco Grimaldi. Ma Pichetto ribadisce, come ha già fatto in altre occasioni, che nuove centrali nucleari sono necessarie per soddisfare il fabbisogno nazionale di energia.

Il ruolo dell’Italia nel nucleare di nuova generazione ci vede “impegnati sulla fusione nucleare negli Stati Uniti, con un grandissimo impegno di Eni che ha investito quasi mezzo miliardo; questo significa guardare al futuro”, ha aggiunto a margine del convegno. “Nell’immediato futuro, alla fine di questo decennio e all’inizio del prossimo – osserva Pichetto – la ricerca e la sperimentazione vanno verso quelli che sono definiti ‘piccoli reattori’, che danno maggiori garanzie di praticità, di sicurezza e in termini di energia rinnovabile. Il nucleare dà continuità, le energie rinnovabili ordinarie come fotovoltaico ed eolico non sono in grado di dare continuità, invece questo è un modo per integrare la produzione a livello nazionale”.

Il vero tema dei rifiuti nucleari” è quello dei rifiuti ordinari. Credo che un Paese serio non possa continuare in eterno con gli attuali trenta o quaranta depositi e con la difficoltà di stoccaggio, perché questo vuol dire avere un sito in ogni regione. La valutazione seria è di fare uno o due grandi siti di quelli non ad alta intensità per dare una soluzione definitiva”, ha spiegato. “C’è una carta in valutazione in questo momento al mio ministero con l’individuazione di quelli che sono i siti e le aree idonee. La valutazione sarà scientifica e tecnica, poi naturalmente interloquiremo con i territori”. Ma non nel suo Piemonte, visto che la giunta Cirio e la maggioranza di centrodestra ha respinto ogni ipotesi di ospitare il deposito, costringendo a un rapido dietrofront il sindaco di Trino, nel Vercellese, Daniele Pane (Fratelli d’Italia), che pure in un primo tempo si era candidato.

print_icon