VERSO IL VOTO

Altolà dei Verdi alla "lista Pentenero"

Bonelli mette il veto sulla formazione "civica, ambientalista e solidale" patrocinata dal consigliere regionale Bertola. Asse con Grimaldi (Sinistra italiana) per evitare concorrenti in casa. Nelle mani di Schlein una difficile mediazione

Senza voti ma pieni di veti. È la desolante fotografia del centrosinistra in Piemonte, dove l'inevitabile sconfitta contro Alberto Cirio ha fatto scattare nel Pd (vedi il caso Salizzoni) e nel resto della coalizione una sorta di si salvi chi può. E così, la conferenza stampa di presentazione della cosiddetta quinta lista del centrosinistra prevista per domani è saltata. Quella “ambientalista” e “solidale”, patrocinata dall’ex M5s e (quasi) ex Verdi Giorgio Bertola che la candidata presidente Gianna Pentenero avrebbe dovuto sfruttare come sua civica rischia una sorte di morte in culla. Tutto è in standby e a questo punto “non sappiamo neanche se riusciamo a presentarla” dicono da quelle parti. Come già anticipato dallo Spiffero, infatti, non mancano le resistenze a partire dal deputato di Sinistra Italiana Marco Grimaldi, che avendo in mano la lista Avs – Allenaza Verdi-Sinistra – non vede di buon occhio possibili concorrenti in casa. E così, assieme al suo veto è arrivato anche quello di Angelo Bonelli da Roma, numero uno del partito che un tempo era il Sole che ride.

Chi non ride è la povera Pentenero: senza programma e senza quattrini, e pure alle prese con una coalizione che continua a litigare. Sedate le risse nel Pd ora tocca agli alleati. Il disegno iniziale era che Bertola potesse mettere insieme quel mondo civico che ruota attorno a temi dell’ecologismo e della solidarietà e sfruttare quel contenitore anche come una sorta di refugium peccatorum per le tante anime in pena di un centrosinistra quanto mai sfilacciato. Lui, appena messo ai margini dal suo partito dopo essersi visto sfilare da Grimaldi il simbolo dei Verdi, riconducendoli nell’alveo di Avs, è strategico per la candidata presidente, poiché essendo a capo di un gruppo in Consiglio regionale, con la sua firma può dispensare Pentenero dal raccoglierne molte di più. Tra i possibili aderenti erano circolati i nomi della consigliera comunale Elena Apollonio, portacolori di Demos, o di Cristina Peddis, ex referente di Azione a Torino poi passata ai LibDem in dissenso con la decisione – non ancora ufficializzata – di Carlo Calenda di sostenere Alberto Cirio. Oltre allo stesso Bertola, naturalmente. Una partita della quale dovrebbe far parte anche l'ex assessora regionale alla Cultura, Antonella Parigi.

Dovrebbe (o doveva) essere la quinta lista del centrosinistra, dopo Pd, Avs, Monviso e quella per gli Stati Uniti d’Europa in formato Piemonte; ma prima bisogna superare le ultime resistenze (o veti) degli alleati. E tanto per cambiare, quando a Torino ci s’impantana, la patata bollente è stata messa nelle mani di Elly Schlein. Sarà lei a dover chiedere a Bonelli di non mettersi di traverso.  

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