Periferie al centro, con la cultura

Come attento lettore del vostro giornale, ho appreso con interesse e aspettativa, dell’intenzione dell’Assessore Alberto Sacco di investire parte delle risorse pubbliche - previste dalle politiche di intervento sulle periferie della Città di Torino - su iniziative di carattere artistico-culturale, finalizzate al recupero di una complessiva dimensione di vita comunitaria. Dalle sue dichiarazioni emerge a chiare lettere l'obiettivo di recuperare spazi e luoghi, ma soprattutto le persone che li abitano, in una prospettiva non banalmente assistenzialistica. D'altronde, la produzione culturale non ha come obiettivo primario il profitto, bensì il benessere collettivo, cui le pratiche e i valori della creatività possono dare un contributo fondamentale.

In questo senso, il tema delle periferie, ripensato e rimodulato principalmente in chiave esistenziale (quindi, ben oltre le abitudini mentali della geografia e dell'urbanistica) impone una riflessione e una presa di coscienza da parte delle istituzioni, così come dei privati.

Nel solco di questo impegno, l'Orchestra da Camera "Giovanni Battista Polledro" ha scelto di collocare i “motori” della propria attività artistica nel cuore di una delle periferie torinesi, presso il “Cecchi Point”, realtà di intervento e animazione multiculturale del quartiere Aurora. Accolti in questo contesto, vi abbiamo insediato la nostra sede operativa, da cui parte l’elaborazione progettuale che ci guida nella composizione della nostra offerta alla Città. Inoltre, realizzando stabilmente nel "Salone delle Arti" del "Cecchi Point" anche le prove dei concerti della nostra stagione musicale, nel corso degli ultimi mesi vi abbiamo portato, insieme con i molti giovani strumentisti che compongono la compagine orchestrale, solisti come Bruno Canino e Antonio Ballista, la finlandese Eva Alkula e il Direttore dell’Orchestra Sinfonica del Chiapas (Messico) Roberto Peña Quesada. Prossimamente proveranno in Via Antonio Cecchi Ugo Pagliai e Shlomo Mintz.

Naturalmente, non si tratta di sviluppare logiche conflittuali tra centro e periferia, ma di rendere maggiormente comunicanti tutti i settori e gli ambiti del tessuto metropolitano (senza dimenticare le opportunità ancora troppo inattive della vasta provincia torinese), attraverso una maggiore diffusione e un incremento alla fruizione della musica e più in generale dello spettacolo dal vivo.

*Emanuele Cesale Ros, vicepresidente Associazione Orchestra da Camera “Giovanni Battista Polledro”

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