Scelgo Orlando per l’unità del Pd

Ho deciso di sostenere Andrea Orlando alle primarie del Partito Democratico perché, come ha ben detto Luciano Violante, con Matteo Renzi abbiamo avuto un buon Presidente del Consiglio ma non un Segretario di partito.

Quando penso a ciò che dovrebbe essere un Segretario, mi viene in mente Piero Fassino ai tempi dei DS. Nessun incarico di governo, ma la responsabilità di seguire la macchina organizzativa di un grande partito, di costruire i programmi insieme agli iscritti, di accarezzarne i sogni. Un Segretario che si confrontava con i leader delle altre grandi forze socialiste europee, con lo organizzazioni di rappresentanza del mondo del lavoro, che costruiva alleanze con le altre forze politiche del centro-sinistra, che sviluppava i grandi temi della contemporaneità.

Andrea Orlando è un uomo serio, una persona per bene, è stato un valido ministro della Giustizia, rispettando la magistratura, come è nel dna del Pd, ma rivendicando anche la dignità e l’indipendenza della politica rispetto alle toghe.

Quando il Pd è nato rappresentava la sintesi di quelle che erano state le due grandi forze popolari del nostro Paese, il cattolicesimo democratico ed il socialismo riformista. Fra dieci anni saranno iscritti al Pd ragazze e ragazzi che con queste tradizioni non avranno avuto alcun rapporto. E’ solo questione di tempo, basta aspettare. Ma oggi quelle storie sono ancora presenti, ed il Pd potrà essere quel grande movimento popolare riformista che tutti noi abbiamo sognato nell’ottobre del 2007, solo se al suo interno si sentiranno rappresentati coloro che si ispirano agli ideali della sinistra.

Andrea Orlando è in grado di tener unito il partito.Chiederò a compagni ed amici di votare per lui alle primarie del 30 aprile, ma solo se si riconoscono nel Pd e se sentono il nostro partito come una garanzia per la democrazia e la stabilità dell’Italia. Non chiederò il voto a chi alle primarie è mosso solo dall’intenzione di votare contro Renzi. Naturalmente ognuno voterà secondo coscienza, ma la mia scelta per Andrea Orlando è una scelta per il futuro del Pd, non una scelta contro qualcuno.

Ho votato Bersani alle primarie del 2012 contro Renzi senza essere diventato un ‘bersaniano’, nel senso che non mi sono mai arruolato in quell’area. Ho votato Renzi nel 2013 senza esser per questo diventato un ‘renziano’, perché non ho mai preso parte alle riunioni di quella corrente. Probabilmente non diventerò un ‘orlandiano’, perché desidero far parte di un grande partito nazionale – e non di una piccola parte di esso! -  in grado di rappresentare le speranze e i progetti delle donne e degli uomini e soprattutto delle nuove generazioni. Finite le primarie, lavoreremo tutti per il Pd e per quello che sarà il candidato Premier, sicuri in questo modo di fare anche l’interesse delle nostre famiglie e dei nostri figli.

*Nino Boeti, vicepresidente Consiglio Regionale del Piemonte

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