Siti militari, degrado generale

La campagna elettorale è iniziata e quindi risulta a tutti facile sostenere che chi scrive cavalca le disgrazie dell’attuale sindaco solo perché è all’opposizione. Ma non è così. In qualità di consigliere comunale non ho mai risparmiato le mie critiche a chi ha responsabilità di governo e commette gravi errori. Critiche sempre circostanziate e supportate dai fatti.

Da anni sottolineo costantemente lo stato di degrado e di abbandono in cui versano i siti della nostra città lasciati dalle Forze Armate. A partire dall’ex Ospedale Militare. Soltanto Francesca Calvo cercò di operare per conservare e restituire questo bene trecentesco alla Città. Il recupero di parte dell’edificio e della sala mostre dell’ex convento francescano - utilizzata da Gianfranco Cuttica per allestire l’unica rassegna che figurò in allora sul circuito nazionale dell’arte: il ciclo arturiano - si devono infatti alla lungimiranza della Calvo e alla professionalità dell’arch. Elio Tardito, dirigente del Comune oggi in pensione. Sforzi che sono andati perduti, al di là della scelta di conferire l’edificio all’università. Anche l’ex Ospedale Militare è oggi un posto degradato, anche lì sono entrati i vandali e, in particolare nella zona della sala mostre  hanno sottratto tutto il sottraibile  (termosifoni in primis).

Sulla tutela della Cittadella di Alessandria ho prodotto una quantità notevole di interpellanze, interrogazioni, ordini del giorno, interventi in consiglio comunale e comunicati alla stampa. Quello che purtroppo è successo nelle scorse settimane – la caduta da un bastione di un bambino di 10 anni – è stato il concretizzarsi di un timore che ho esposto in molte sedi. Da ultimo in ordine di tempo: ho chiesto in consiglio di conoscere chi avesse autorizzato, senza perizia statica, lo svolgimento di una festa per studenti all’interno della Caserma Montesanto di Cittadella. In quel luogo infatti, era già caduto un pezzo di intonaco sul pubblico in un evento organizzato dall’Avis. Attendo ancora oggi i risultati di un accertamento, demandato al segretario comunale, sulla legittimità della scelta dell’assessore Oneto di autorizzare senza la firma o il parere di un dirigente la manifestazione degli studenti. Con la scusa che se non si usa per fare tutto, la fortezza settecentesca (che una volta era la meglio conservata d’Europa) non si mantiene, abbiamo violentato il monumento facendo compiere al suo interno ogni sorta di accadimento (non oso chiamare manifestazioni o eventi la maggioranza delle cose che succedono lì dentro). La cosa che sconcerta è che di fatto, nonostante la caduta di parecchi metri di un bambino dal bastione, ai fini della prevenzione di pericoli come quello: non è successo niente!

Ed ora arriva, finalmente, la meritoria denuncia sul degrado della Valfrè. Anche su questa struttura, con la massima arroganza possibile, l’amministrazione Rossa si è sempre sottratta alle mie richieste di chiarimenti: come ad esempio in merito alla inspiegabile e arbitraria decisione di demolire la storica garitta della guardia. Con poco senso della vergogna mi è stato risposto che era pericolante (era una struttura di cemento armato, dunque con anima di ferro). Nella Valfrè hanno svolto il servizio di leva moltissimi alessandrini, non è a me che si è manifestata volgare disattenzione ma forse a loro.

In ogni caso quello che più colpisce è vedere come tutte le istituzioni (statali e locali) tenute ad operare per salvaguardare le cose di tutti e ancor più quelle monumentali, restano indifferenti e, per quanto mi consta, inattive.

*Maurizio Sciaudone, consigliere comunale di Alessandria, Forza Italia

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