L’alternativa a Renzi è fuori

In questi giorni Orlando, e con lui i sostenitori della sua mozione, ha polemizzato con l’atteggiamento del Tg 1 e con il rifiuto di Renzi di partecipare a un confronto con gli altri candidati in vista delle Primarie di domenica prossima. È una critica giusta ma tardiva. Mancano cinque giorni al voto, forse era il caso di accorgersene prima, anche se la situazione non sarebbe cambiata. I confronti tra i candidati c’erano stati all’epoca di Bersani, con Renzi è un’altra cosa e mi stupisco che ci si stupisca. Si fanno quando si deve recuperare, non quando si è in vantaggio.

Questo è il renzismo che è, insieme, un’idea di partito personale e di concezione del potere. La campagna congressuale e quella per le Primarie sono state a senso unico. Chi compare alla tv, chi detta l’agenda al governo Gentiloni, parla già da segretario è Renzi. Il Lingotto aveva ampiamente dimostrato cosa sarebbe stata la competizione per la leadership. Il risultato delle primarie lo certificherà.

L’alternativa al renzismo va costruita al di fuori del Pd. Nessuno degli iscritti ed elettori che delusi o nauseati da Renzi potrà riavvicinarsi al Pd e la possibilità di rendere credibile una prospettiva di governo di centrosinistra passa attraverso la costruzione di una formazione politica capace di intercettare e di riportare alle urne questi elettori e di conquistarne di nuovi.

Naturalmente l’augurio è che Orlando possa ottenere un buon risultato ma la debolezza della sua candidatura era apparsa evidente sin dall’inizio. E a dirlo è uno come che per la prima volta non parteciperà alle primarie. Non ci si candida alla leadership di un partito, per di più in alternativa a Renzi, il giorno in cui si avvia la campagna congressuale e dopo che per tre anni si sono sostenute le scelte principali, spesso in polemica con la ex minoranza. Oggi i renziani hanno polemizzato con Emiliano perché avrebbe ottenuto il sostegno di un sindaco di destra. È una critica giusta anche perché non so come potranno dichiararsi elettori Pd; una critica giusta ma tardiva che venne respinta al mittente quando questa medesima critica venne rivolta a Renzi. Il fatto è che non si è voluto regolamentare le Primarie e queste sono le conseguenze.

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