112, l’emergenza è il numero unico

Sono un ingegnere. Sono stato circa 15 anni nei Vigili del Fuoco ed oggi lavoro in sanità. Ho la qualifica di disaster manager. Da semplici contatti con gli operatori del soccorso, emerge chiaramente che il nuovo numero dell’emergenza 112, così come organizzato in Piemonte, presenta problemi di efficienza e rapidità. Pare sia successo solo qualche giorno fa, nel caso del piccolo Leonardo Pecetto, annegato in un torrente, con i soccorsi allertati con ritardo. Ben peggio potrebbe succedere durante emergenze più estese, quali alluvioni o dissesti. In questi casi, i tempi di allentamento potrebbero dilatarsi ulteriormente. Mi pongo una domanda. Come mai, in Francia, il numero unico 112 è stato adottato solo per gli stranieri, mentre i francesi sono istruiti ad utilizzare ancora i vecchi numeri, allertando direttamente Polizia, Vigili del Fuoco o soccorso sanitario? Per un motivo molto semplice: è corretto avere a disposizione, su tutto il territorio europeo, un numero unico per le emergenze. Immaginiamo di essere a Parigi ed avere necessità di un’ambulanza; non possiamo ricordarci tutti i loro numeri di soccorso. In questi casi contattiamo il 112 e, tra l’altro, ci risponderà un operatore in grado di comprendere l’italiano, proprio perché il numero unico è stato adottato solo per gli stranieri. In conclusione ritengo utile un ripensamento dell’organizzazione del nuovo numero unico dell’emergenza 112, che dev’essere, sempre, garanzia di efficacia, efficienza e sopratutto rapidità.

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