Una Festa dell’Unità senza problemi

Caro direttore,
i partiti ormai  organizzano sempre meno discussioni sui grandi problemi della economia e del lavoro e pertanto se uno guarda il programma de la Festa de l’Unità trova tanti convegni, tanti relatori ma poca sostanza. Mozart cantava: “Tanto Onor poco contante...”. Non hanno voluto invitare gente che la pensa diversamente a parte il mite notaio Morano? Problemi loro. Chi arriva dal Pci non è mai stato molto abituato a far mettere in discussione le proprie tesi.

Il fatto grave è che non si parla della grave emergenza della disoccupazione e delle 70 crisi aziendali che interessano il solo Piemonte su un totale di 140 così di crisi aperti a livello nazionale. Così come non si parla dell’aumento della povertà a Torino. Così come non si mette a confronto lo stato della economia piemontese con quella delle Regioni che invece crescono di più (Lombardia, Emilia etc.).

Una volta si sarebbe portato il modello dell'Emilia che ha un tasso di crescita economia del 50% superiore al Piemonte. Non si parla neanche degli investimenti infrastrutturali necessari a rilanciare economia e lavoro. Ci si limita a due dibattiti soft sul “Jobs act” e sulle periferie. I cattolici del Pd tutti insieme ai giardinetti... (Area alberata).

Mi pare che il Pd torinese non abbia capito che la Appendino ha vinto più per demerito sia delle Giunte di sinistra, che non si sono accorte del declino economico torinese, che del centrodestra, che fece karakiri presentandosi diviso in tre tronchi.

*Mino Giachino, ex sottosegretario ai Trasporti

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