Città metropolitana, nulla osta per pochi

In merito alla mobilità volontaria esterna, l’Amministrazione sta rispondendo da mesi in modo negativo alle numerose richieste di nulla osta pervenute dal personale, giustificando tale decisione come “necessaria per garantire la funzionalità dell’Ente in una situazione di particolare criticità per la C.M.TO”. Il 27 dicembre 2017 in Consiglio Metropolitano, a fronte delle domande di mobilità pervenute da n. 5 Direttori e Dirigenti dell’Ente a transitare verso lidi migliori in Regione Piemonte, il ViceSindaco (la Sindaca non aveva ancora assunto la presidenza della seduta) ha formalmente comunicato che tre di questi Direttori e Dirigenti (Direttore Area Risorse Finanziarie, Direttore Aree Ambientali, Dirigente Servizio Rifiuti e Monitoraggio Stradale) hanno ricevuto il NULLA OSTA alla mobilità esterna verso la Regione Piemonte.

Con notevole tempismo, nel pomeriggio del 22 dicembre l’Amministrazione inviava ai dipendenti (quei pochi che riuscivano a leggerlo) una nota “Prime misure per la normalizzazione della gestione delle risorse umane. Direttiva” dove a fronte di imprecisati nuovi “scenari” si configura la riapertura di alcuni criteri sulla mobilità esterna, quali il riesame delle domande pervenute negli ultimi 12 mesi. Dopo la fuga precipitosa dell’ex Direttore Lavori Pubblici in avvio di legislatura, una improvvisa “conversione sulla via di Damasco” porta dunque l’Ente a ritenere superati i criteri di blocco quasi totale in precedenza esposti. Perché proprio ora? E non quando arrivavano le domande dei dipendenti della “truppa” per rispondere ai bandi della Sindaca Appendino per il Comune o del Presidente Chiamparino per la Regione?

Le domande sorgono spontanee: 1) Ma i posti per cui i colleghi avevano fatto domanda negli ultimi 12 mesi saranno ancora lì che aspettano? E come si può pensare di proporre due scadenze annuali entro cui presentare le richieste? Quale tipo di risposta l’Amministrazione dà a tutti coloro cui in questi mesi ha negato il nulla osta senza minimamente considerare che la mobilità volontaria esterna è di norma una richiesta con una precisa finestra temporale che, una volta conclusa, si chiude irrimediabilmente? 2) Ma quindi funzionari, impiegati, istruttori, cantonieri,… erano “infungibili” e “insostituibili” mentre due Direttori di Area (qualcuno in alcuni casi aveva negato il nulla osta a propri dipendenti!!!) e un Dirigente di due Servizi sono rimpiazzabili dall’oggi al domani?

Ci chiediamo poi come questa Amministrazione intenda garantire che le strutture dell’Ente non siano smantellate. Se davvero le prospettive del 2018 e segg. sono finalmente cambiate, il segnale di abbandono da parte di alti Dirigenti e di chi li ha autorizzati non è esattamente quello di fiducia nelle possibilità dell’Ente… Di fronte a una situazione di carenza già documentata (vedi ad esempio la criticità dell’area Lavori Pubblici) con che criterio si è deciso di indebolire ancora di più la struttura? Come l’Amministrazione intende operare per coprire le posizioni dirigenziali vacanti?

In ogni caso riteniamo che sia il momento di realizzare un credibile piano delle assunzioni che ponga rimedio alle gravi carenze di personale in alcuni settori privilegiando le assunzioni con chiamata pubblica (categorie B) e l’utilizzo opportuno di graduatorie vigenti e, al suo interno, affrontare anche il tema dei dirigenti, senza fughe in avanti che sarebbero l’ennesimo schiaffo ai dipendenti semplici e l’ennesima perdita di credibilità di questa Amministrazione. Occorre peraltro anche dire che vi è una maggioranza di dipendenti che nonostante tutto in questo Ente ancora ci crede e non si è avvalsa, anche per scelta, neanche della possibilità di trasferirsi in altri Enti. Questi colleghi continuano a vivere la Città Metropolitana, come la Provincia, come un Ente utile al cittadino, che non vive di leggi e delibere ma affronta la quotidianità dei problemi pratici (scuole, strade, ambiente, protezione civile, servizio civile, trasporti, formazione professionale…) e dopo sei anni di sciagurate riforme attendono il RILANCIO dell’Ente.

Sono questi dipendenti, tra cui chi ha manifestato il 23 maggio e scioperato il 6 ottobre per l’inserimento di risorse a favore delle Città Metropolitane, che chiedono che questo Ente non ceda ancora una volta ad altri le risorse spettanti e che tali risorse servano anche per investire sulla motivazione del personale. Riaprendo i percorsi di carriera, finanziando interamente le progressioni orizzontali 2018, riorganizzando l’Ente con il riequilibrio dei carichi di lavoro.

Sull’argomento mobilità esterna CGIL,CISL,UIL ricordano che i criteri devono essere esaminati, oltre che congiuntamente con le OO.SS., dal Comitato Unico di Garanzia (CUG). Chiediamo copia degli atti di rilascio dei nulla osta concessi. In attesa di stabilire i nuovi criteri, alla luce delle argomentazioni sopra esposte, vista l’urgenza degli attuali bandi di mobilità in essere, invitiamo l’Amministrazione a concedere i nulla osta con le stesse motivazioni addotte per i tre dirigenti in uscita.

*CGIL FP, CISL FP, UIL FPL Ente Città Metropolitana di Torino

print_icon