I matematici alla corte di Fassino

Chissà se grazie ai canali diplomatici attivati dal sindaco con Istanbul arruveranno contabili in grado di far quadrare i numeri a Palazzo Civico? Ma nel frattempo a rimetterci sono i dipendenti comunali, a partire dai vigili urbani

L’Occidente ha un grande debito con l’Oriente, in particolare con l’Oriente arabo, debito che forse non potrà mai essere onorato. Tutta la nostra civiltà, in particolare l’economia che sembra diventata il cuore della nostra società, dipende infatti dai numeri, mirabile invenzione araba poi passata all’Occidente cristiano. Sarà per questa ragione che il Sindaco Fassino si è molto speso per aprire un canale preferenziale con Istanbul, ombra della grandezza dell’impero che fu. Il Sindaco è in cerca infatti di abili matematici che riescano a mettere nell’ordine giusto i numeri, in particolare quelli del bilancio comunale, vero grande mistero della Torino magica.

 

Sembrerebbe, infatti, che il Comune di Torino desideri assumere nuovi dipendenti, andandoli a chiamare da graduatorie esistenti e bandendo nuovi concorsi. Per fare questo però sembrerebbe che siano anche necessari “sacrifici” da parte di questi fortunatissimi dipendenti pubblici che lavorano per il Municipio; hanno già infatti la fortuna di lavorare in un momento di disoccupazione dilagante, che altro vogliono ancora? Così i matematici di Fassino hanno calcolato che l’abolizione della reperibilità dei vigili, e di tutti i dipendenti, il taglio drastico del fondo per gli straordinari e l’azzeramento di ogni altra indennità poterebbe nelle casse comunali i soldi sufficienti ad assumere un’ottantina di persone. Questi comunali saranno mica così senza cuore da non rinunciare a cento o duecento euro al mese per dare lavoro a dei giovani bisognosi? Sarebbero un mostro di avidità, attaccati così al loro pingue salario. Nessuno dei matematici, d’altronde fanno calcoli mica pensano alle persone ed al servizio che queste svolgono, si è accorto però che la reperibilità dei vigili, per fare un esempio, è necessaria al fine di disporre, in caso di necessità, di una “riserva” di persone da chiamare. Nel caso in cui non ci siano vigili in reperibilità non sarebbe possibile garantire turni efficienti in presenza di, ormai costanti, emergenze. Ma meglio non pensarci ora ma solo quando qualche fatto di cronaca farà balzare l’argomento all’ordine del giorno.

 

La politica non deve prevenire i problemi, men che meno risolverli, deve solamente intervenire nell'emergenza. Si vocifera però che uno dei matematici, dicono proveniente addirittura dalla Persia, abbia effettuato un altro calcolo: perché non usare i soldi relativi al portavoce del Sindaco, al Direttore Generale e al Segretario della nuova Fondazione per la Cultura? Dal calcolo di questo matematico, infatti, eliminando semplicemente queste tre figure si potrebbero immediatamente assumere i 30 impiegati della graduatoria esistente… il portavoce da solo costa infatti quasi 200.000,00 euro, così come il Direttore Generale, mentre il Segretario Generale della Fondazione per la Cultura, quasi sottopagata nel suo indispensabile lavoro, quasi 100.000,00… poi ci sarebbe il famoso ambasciatore della Città… Narrano che il povero matematico non abbia avuto neanche il tempo di tirare le somme dei suoi calcoli: immediatamente gli alabardieri del Sindaco l’hanno accompagnato a Caselle e rimandato a Istanbul. A Palazzo anche la matematica dev'essere addomesticata al volere del sovrano… non a Palazzo Topkapi, ma a Palazzo di Città.

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