SANITÀ MALATA

Troppi neurologi alle Molinette? Specialisti "prestati" a Casale 

Dopo il flop iniziale la Città della Salute consente ai suoi medici di andare in trasferta in orario di servizio. L'aiuto al Santo Spirito anche dall'Asl di Torino, ma come prestazione aggiuntiva. Valle (Pd): "Stessa attenzione anche per gli altri ospedali. Icardi riferisca"

Alla Città della Salute di Torino ci sono più neurologi di quanti siano necessari? La domanda che va circolando non nascondendo la perfidia ha, comunque, più di un fondamento alla luce dell’ultima decisione assunta dal direttore generale Giovanni La Valle. Quest’ultimo, infatti, appena ieri l’altro ha firmato una delibera con cui modifica la convenzione dello scorso 3 novembre con l’Asl di Alessandria per aiutare sul fronte del personale l’ospedale Santo Spirito di Casale Monferrato rimasto senza specialisti in Neurologia e, quindi, rischiando di vedere declassificato il suo Dea, oltre agli immaginabili disagi per un ampio bacino di popolazione.

Per comprendere la ragione della decisione di La Valle di mettere mano alla recente convenzione, occorre far un passo indietro di poche settimane. All’appello lanciato dal direttore generale dell’Asl Alessandrina Luigi Vercellino, a quanto risulta rafforzato da parte dello stesso sindaco di Casale Federico Riboldi, esponente in rapida ascesa di Fratelli d’Italia, il massimo vertice di Città della Salute ha subito fornito ampia disponibilità annunciando e sottoscrivendo l’invio di neurologi dalla più grande azienda ospedaliera al presidio di Casale. Un aiuto, naturalmente, su base volontaria e da fornire in regime di prestazione aggiuntiva, ovvero al di fuori dell’orario di lavoro all’interno del complesso di corso Bramante. Lo stesso aiuto, che poi si rivelerà più consistente e soprattutto costante, arriva anche dall’Asl Città di Torino. Anzi nel caso dell’azienda diretta da Carlo Picco non sono pochi addirittura i primari che, al di fuori dell’orario previsto, partono per Casale Monferrato coprendo parte dei turni.

Diverso il caso dei medici delle Molinette. Al Santo Spirito ne sono arrivati il primo giorno un paio o poco più, i quali terminato il turno hanno annunciato che non sarebbero più tornati. Gli altri neppure si sono mai visti. Una situazione, oggettivamente, imbarazzante per i vertici di Citta della Salute che, a quel punto come riferito nei giorni scorsi dallo Spiffero convocano pure una riunione per cercare di trovare una soluzione e nel frattempo suggerire con decisione una moral suasion per i professionisti riottosi, senza grandi risultati. Così, mentre a Casale dc si arrabatta con una cooperativa e l’aiuto dell’Asl Città di Torino, alle Molinette si cambia sistema. Lo si evince chiaramente dalla delibera dove è scritto che “preso atto che i direttori delle strutture complesse di Neurologia (…) hanno richiesto per le vie brevi di modificare le modalità di prestazione delle predette consulenze da eseguirsi in servizio anziché fuori orario di lavoro…”.

Insomma a Casale i neurologi sono disponibili ad andare ma utilizzando il tempo che dovrebbero dedicare al loro lavoro all’interno di Città della Salute. La Valle accetta la richiesta, modifica la convenzione, anche se abbrevia la durata fissando il termine al 31 dicembre. Poi si vedrà. E non è certo una questione economica a suscitare perplessità, giacchè i rimborsi per le trasferte sono esigui. Semmai è proprio l’almeno apparente contraddizione che emerge rispetto alla carenza di specialisti in tutti gli ospedali e le liste d’attesa che restano sempre troppo lunghe. Dunque se è più che apprezzabile l’aiuto fornito da un ospedale a un altro mettendo a disposizione il personale necessario, diverso appare il quadro se i medici l’aiuto lo forniscono non oltre all’orario di servizio all’interno della loro struttura, bensì privando quest’ultima di una parte delle loro prestazioni. 

Una vicenda, peraltro, di cui i contorni politici, al netto delle oggettive necessità da parte dell’ospedale di Casale, emergono sempre più evidenti. Non a caso il vicepresidente del consiglio regionale Daniele Valle, del Pd, in una nota osserva che “è incredibile come fra tutte le emergenze che vive il sistema sanitario piemontese, la Neurologia di Casale Monferrato riesca a catalizzare le attenzioni di direttori, assessori, primari. Sarebbe bello – agggiunge l’esponente dem – che la stessa attenzione toccasse anche a altri territori. Di fronte a questa ulteriore iniziativa – riferendosi alla delibera di La Valle – ci chiediamo se da gennaio arriveranno altri gettonisti. Prima di allora, l'assessore Luigi Icardi deciderà di rispondere in aula alla nostra interrogazione?”.