Auto e tessile frenano l’economia del Piemonte

Dopo una crescita dell'1,1% nel 2018, superiore alla media nazionale che era stata dello 0,9%, il Piemonte denuncia oggi segni di frenata. La previsione per il 2019 è un pil in aumento solo dello 0,2%, mentre nell'orizzonte che va dal 2020 al 2022 si prevede una espansione moderata, sullo 0,8%, in linea con l'andamento nazionale. È quanto emerge dal rapporto annuale dell'Ires sull'economia piemontese. Sebbene l'occupazione nel 2018 sia aumentata di 12mila unità facendo scendere la disoccupazione quasi di un punto percentuale, i segnali più recenti sono negativi. La produzione industriale del primo trimestre 2019 infatti è a -0,4% rispetto all'anno precedente e calano anche ordinativi, fatturato e livello di utilizzo degli impianti. In sofferenza sono soprattutto i settori auto e tessile, mentre va meglio l'alimentare, che contribuisce ai dati positivi di Cuneo e Alessandria. Per i ricercatori, la principale ricetta per risalire la china è puntare “Verso un Piemonte sostenibile”, come hanno intitolato il rapporto 2019. Al Piemonte, affermano, “servono da un lato infrastrutture sanitarie, logistiche e di trasporto, dall'altro un salto culturale di tutti: cittadini, imprenditori e amministratori pubblici”. Anche perché, sostengono, “essere green paga”, ma “il Piemonte è solo al sesto posto in Italia per percentuale di imprese attive nel settore”.

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