FASE 3

Il Piemonte si prepara all'inverno,
1 milione di vaccini antinfluenzali

La Regione estende la gratuità a tutti gli anziani over 60. Maggiore protezione ai soggetti fragili in vista di un possibile ritorno dell'emergenza Coronavirus. E Stecco della Lega chiede "meno burocrazia contro liste d'attesa"

Per il prossimo inverno, la Regione Piemonte estenderà la gratuità del vaccino anti-influenzale a tutti gli over 60, con la distribuzione di 1,1 milioni di dosi, che inizierà a fine ottobre. Lo prevede quanto stabilito oggi dalla Commissione Sanità di Palazzo Lascaris, che annuncia la decisione di fissare per il lunedì mattina alle 11,30 la riunione della sottocommissione dedicata al Covid.

“Accolgo con soddisfazione - commenta il leghista Andrea Cane, vicepresidente della Commissione – la decisione di ampliare la platea dei soggetti anziani che potranno beneficiare della vaccinazione anti-influenzale gratuita, anche in vista del possibile ritorno dell’emergenza Covid. Avere sempre più soggetti fragili protetti dall’influenza – sottolinea – permetterà di riconoscere meglio un paziente affetto da Coronavirus, visto che la sintomatologia è sovrapponibile, almeno nelle prime fasi”.

Ma non solo attraverso il vaccino si possono aiutare anziani e malati. “Dobbiamo essere il più vicini possibili alle categorie fragili, anche semplificando passaggi burocratici che sono solo un aggravio di tempo e fatica”: lo afferma il presidente della Commissione Sanità del Consiglio regionale, Alessandro Stecco, parlando delle liste d’attesa. Occasione, le comunicazioni su questo tema tenute oggi dall’assessore alla Sanità Luigi Icardi. “La seduta della Commissione – spiega Stecco - è legata alle criticità denunciate dai pazienti sulle difficoltà a entrare in contatto con gli operatori telefonici e la percezione negativa sulla qualità del servizio fin qui erogato. Icardi ha illustrato le misure già messe in campo, che vanno dalla diffida al gestore all’incremento di ore aggiuntive del personale, oltre a un piano di comunicazione dedicato ai servizi digitali e alla ricerca di nuovi canali di prenotazione, come farmacie e studi medici. Una soluzione – rimarca – potrebbe arrivare dall’impiego di personale anche volontario, sia nei Centri di prenotazione sia in luoghi alternativi come le farmacie”.

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