LOTTA AL COVID

Vaccini, cresce "l'esercito" dei medici di famiglia

Dai 400 iniziali sono saliti a 735 quelli che hanno dato la disponibilità a somministrare le dosi nei propri studi. Altri 800 sono pronti a vaccinare nelle Asl. Ma ci sono ancora 1.700 "ammutinati"

Sale da 400 a 735 il numero dei medici di famiglia disponibili a vaccinare presso i propri studi, mentre altri 800 circa sono pronti a farlo nei centri vaccinali delle Asl. Alla viglia dell’avvio della vaccinazione per gli over 70, prevista lunedì 29 marzo, oggi l’Unità di crisi della Regione Piemonte, ha trasferito ai medici i 47 mila nominativi dei loro pazienti che hanno già aderito attraverso la piattaforma online, affinché possano iniziare a fissare gli appuntamenti. Dalla prossima settimana nelle farmacie che hanno scelto saranno consegnati, grazie all’accordo siglato con Federfarma, i primi 40 mila vaccini AstraZeneca necessari alle inoculazioni. Insomma, non sarà ancora l'“esercito” auspicato dal governatore Alberto Cirio (sui 3.200 totali ci sono ancora circa 1.700 “ammutinati”) ma quantomeno un segnale di buona volontà da parte di una corporazione che da tempo si attende scenda in campo con decisione contro l'epidemia; fronte che ha visto finora in prima linea prevalentemente gli ospedalieri.

Buone notizie, intanto, arrivano sul numero delle vaccinazioni giornaliere: nelle ultime ventiquattr’ore le somministrazioni sono state 17.207, circa 4mila in più rispetto a ieri. Tra questi ci sono 11.922 ultraottantenni (a 8.753 è stata somministrata la seconda dose). Dall’inizio della campagna si è proceduto all’inoculazione di 705.678 dosi (delle quali 245.510 come seconda), corrispondenti all’80,4% delle 877.770 finora disponibili per il Piemonte, cui vanno aggiunte ulteriori 19.100 dosi di AstraZeneca attualmente in distribuzione.

print_icon