LA SACRA RUOTA

Auto, sullo stop Lo Russo fa retromarcia: "Scelta giusta, ma va integrata"

A distanza di quattro mesi dalle vibranti proteste per la decisione del Consiglio europeo di vietare dal 2035 le vetture a benzina e diesel, il sindaco di Torino cambia posizione. "La linea è corretta ma serve più pragmatismo". E si autoincensa per l'accordo con Stellantis

Stefano Lo Russo ingrana la retromarcia. Il sindaco di Torino sembra avere, se non cambiato, di certo molto attenuato la sua posizione sullo stop alla vendita di auto a benzina e diesel nel 2035 nei Paesi dell’Unione europea. Lo scorso 10 giugno, quarantott’ore dopo il via libera del parlamento europeo sul provvedimento, aveva preso le distanze dal suo stesso partito, il Pd, che a Strasburgo si era espresso a favore: “Credo che le preoccupazioni espresse dal mondo industriale siano fondate – questo il tenore delle sue dichiarazioni –. La decisione dell’Europa sulla messa al bando dei motori termici lascia perplessi per tanti motivi”.

Sposando le ragioni del fronte produttivo: “Andare così velocemente verso l’elettrico mette in discussione tanti elementi, l’approvvigionamento della materia prima che ora è in larga parte in mano alla Cina, la questione ambientale con il litio che deve essere estratto con costi energetici e ambientali rilevanti e infine il tema del fine vita delle auto elettriche ovvero lo smaltimento delle batterie”. Argomentazioni che avevano trovato un’ampia condivisione anche relativamente alle preoccupanti ricadute economiche sul territorio: “A questo aggiungiamo la nostra situazione sull’automotive aveva affermato – che è stato già messo in crisi e deve essere accompagnato piuttosto che subire una decisione di questo tipo”. L’auspicio del sindaco, peraltro sulla stessa lunghezza d’onda del presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio, era che “il Consiglio europeo, che deve assumere la decisione finale, affronti tutti i pro e i contro di una scelta di questo tipo”.

Incognite che, evidentemente a suo giudizio, sono state superate visto che oggi a margine di un evento stampa in Comune, ha parlato dell’intesa stipulata ieri sera tra Parlamento e Consiglio europeo come di scelta “giusta” spiegando, come riporta l’agenzia Dire, che “la strategia non è in discussione ma deve essere integrata” con un approccio pragmatico alla “catena di approvvigionamento dei materiali”. Proprio su questo punto per Lo Russo nel capoluogo piemontese sono stati fatti “enormi passi in avanti”, grazie all’hub di riciclo delle batterie elettriche che Stellantis porterà a Mirafiori.

Un cambio di visione, a distanza di pochi mesi. “Penso sia una decisione comunque giusta” afferma il sindaco commentando l’accordo europeo, in quanto “occorre rispondere con proposte, iniziative e investimenti, esattamente come stiamo facendo qui a Torino, dove grazie a un rapporto molto positivo con la Regione siamo riusciti a chiudere un rapporto strategico con Stellantis” con cui, prosegue c'è “una sinergia piena”.

Il sindaco motiva così la sua virata rispetto all’estate: “La mia valutazione è sempre stata legata al fatto che la spinta verso la motorizzazione elettrica non può essere a sé stante se non c’è una contemporanea valutazione relativa alle catene di approvvigionamento dei materiali necessari alla transizione elettrica, quelli che servono per fare le batterie, o alle tecnologie e agli impieghi di tecnologia per il riciclo dei materiali esistenti”. Bisogna, insomma, avere concretezza, quella che a giugno ancora sembrava non esserci. “Non si può parlare in maniera dogmatica, bisogna parlare in maniera pragmatica. E per essere pragmatici: la strategia non è in discussione ma – precisa Lo Russo – deve essere integrata, con una strategia più larga che non parte solamente dal prodotto veicolo ma tiene conto anche della catena dell’approvvigionamento".

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