PALAZZO LASCARIS

Cane "abbandonato" dalla Lega. Commissione Sanità a Zambaia

Scampoli di fine legislatura in Piemonte con poltrone in saldo. Il Carroccio scarica il suo attuale numero due e premia la consigliera cocca del presidente del Consiglio Allasia, cui ha promesso il suo pacchetto di voti alle prossime regionali

Un voto che dice molto sui rapporti di forza all’interno della Lega e soprattutto sulle strategie dei big piemontesi per essere rieletti alle prossime elezioni regionali di giugno. Dopo due settimane di trattative e un’elezione andata buca, Sara Zambaia è stata eletta al vertice della Commissione Sanità a Palazzo Lascaris, in barba alle ambizioni del vicepresidente Andrea Cane, canavesano dello stesso partito.

Il posto vacante è stato lasciato dal vercellese Alessandro Stecco, che si è dimesso dopo aver vinto un concorso da primario nell’ospedale della sua città. E chissà se l’elezione di Zambaia, come qualche maligno vorrebbe far credere, non sia direttamente collegata con il suo sostegno al presidente del Consiglio regionale Stefano Allasia, impegnato in un testa a testa a suon di preferenze con l’assessore allo Sport Fabrizio Ricca. Chi arriverà primo entrerà in giunta, è la linea del leader piemontese Riccardo Molinari, e per questo entrambi sono alla ricerca di alleanze utili alla causa sfruttando la possibilità per gli elettori di esprimere una doppia preferenza di genere appena istituita dalla nuova legge elettorale. Zambaia è stata eletta con 16 voti sui 19 totali, guarda caso proprio nei giorni in cui hanno iniziato a campeggiare i manifesti che la ritraggono con Allasia.

Zambaia, 36 anni a maggio, è nuora di Mario Carossa, capogruppo leghista a Palazzo Lascaris durante la legislatura di Roberto Cota. È reduce dal tonfo elettorale alle comunali nella sua Pianezza dove, nel maggio scorso, si candidò a sindaco senza riuscire a centrare nemmeno il ballottaggio. Ironia della sorte, subentra a Stecco a capo della commissione Sanità che ha vinto un concorso da primario dopo che lei partecipò senza fortuna a altro concorso, interno alla Regione, provocando più d’una alzata di sopracciglio per l’inopportunità visto il suo incarico nel parlamentino piemontese.

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