Partiti con il piede giusto

Auguriamo buon lavoro alla nuova giunta regionale di cui apprezziamo le intenzioni iniziali di voler coinvolgere non solo gli operatori ma anche i sindacati. Da parte nostra ribadiamo la massima disponibilità a collaborare per il riassetto del Ssr

Gentile Direttore, 
Fedir Sanità, organizzazione sindacale rappresentativa della dirigenza PTA del Servizio Sanitario Nazionale e, quindi, di quella dirigenza che ha il compito di far funzionare la macchina amministrativa del SSR, accoglie con estremo apprezzamento le dichiarazioni che ha avuto modo di ascoltare in questi primissimi giorni di attività della nuova giunta attraverso le parole del neo assessore Saitta. Soprattutto due affermazioni ci colpiscono favorevolmente perché toccano da vicino la categoria da noi rappresentata: ovvero la consapevolezza che bisogna tagliare verificando dove e come e non in maniera indiscriminata e l’apertura ai manager, agli operatori sanitari, etc., per un lavoro di “responsabilità collettiva”.
 
Accogliamo con gioia queste parole rispetto al coinvolgimento non solo degli operatori ma anche dei sindacati. Se, infatti, la giunta Cota avesse ascoltato quanto la scrivente O.S. ha da subito osservato sulla vicenda riguardante le  Federazioni Sovrazonali, che per come è stata condotta si presentava con tutta evidenza sin dall’inizio paradossale sia dal punto di vista giuridico che da un punto di vista organizzativo, non dovremmo registrare la destabilizzazione dell’intero assetto tecnico / amministrativo delle ASL e ASO del SSN che ha comportato la creazione di sovrastrutture e doppioni, la destrutturazione degli uffici delle Asl e Aso, la paralisi (con la necessità di ricorrere in maniera sistematica ai contratti proroga) o la duplicazione di attività e gare espletate sia delle Asl/Aso che delle Federazioni Sovrazonali. Insomma, il caos più totale. Molto meglio sarebbe stato ricorrere, come suggerito fino alla noia da noi, e che ancora oggi ci sentiamo di suggerire, ai coordinamenti delle attività degli uffici svolgenti medesima attività con il compito di sovraintendere la regia nella programmazione delle attività su scala interaziendale.
 
Abbiamo avuto spessissimo il dubbio che le Federazioni Sovrazonali (come anche l’attuale assetto delle strutture interaziendali) fossero e siano in realtà finalizzate non alla centralizzazione delle attività a fine di economie di scala, bensì ad avere a capo degli uffici più “sensibili” (acquisti di beni e servizi, tecnologie informatiche, sistemi informativi, affari legali) un solo deux ex machina scelto fiduciariamente e pertanto punto di riferimento non sempre per il perseguimento del superiore interesse pubblico.
 
Infine, crediamo anche noi che le continue riorganizzazioni sono state fin qui operate quasi esclusivamente con riferimento all’assetto delle strutture tecniche e organizzative. A questo si aggiunga che il nuovo direttore generale per prima (ed unica cosa) fa una riorganizzazione delle strutture amministrative che modifica per tutto il suo mandato, con o senza atto aziendale. Sicchè, l’organizzazione degli uffici è un continuo work in progress, con dirigenti che vanno e vengono, salgono e scendono, senza mai un momento di stabilizzazione. La realtà ha poi dimostrato come i risparmi conseguenti alle riorganizzazioni amministrative siano stati risibili (al massimo 10 mila euro l’anno per l’indennità di struttura complessa che non viene più erogata al dirigente declassato) a fronte, però, della necessità di gestire nuove realtà organizzative spesso di dimensioni impossibili e con personale che ha necessità di riorientarsi sovente fra contrasti interni. Fedir Sanità ritiene che una riorganizzazione in ambito tecnico amministrativo sia assai più proficua se condotta non tagliando drasticamente, piuttosto favorendo la graduale uscita dal sistema dei dirigenti apicali in esubero, procedendo all’attribuzione degli incarichi, anche di vertice, con selezioni pubbliche e non su base fiduciaria come invece ha fatto fin qui la maggior parte delle direzioni generali, affiancando il processo di integrazione con una congrua fase di coordinamento delle attività che fanno riferimento a più strutture deputate alle medesime funzioni. 
 
Fedir Sanità mette a disposizione, insieme ai suoi iscritti, tutta la professionalità specifica in materia di gestione ed organizzazione che li contraddistingue per contribuire al riassetto del SSR piemontese. 
 

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