LA SACRA RUOTA

Fca-Renault, "avanti senza paura"

L'alleanza prospettata tra i due gruppi presenta più opportunità che rischi. "Può essere la vera svolta" nel mercato automobilistico affermano Fim e Cisl di Torino. Anche per gli stabilimenti di Mirafiori e Grugliasco. "Non si alimentino allarmismi"

L’alleanza con Renault, proposta ieri da Fca tramite una fusione con controllo al 50%, “apre prospettive in mercati nuovi per i modelli premium e nel comunicato di Fca, per due volte, viene garantita la salvaguardia degli stabilimenti italiani, che resta la nostra priorità gettando le basi per creare un consolidamento occupazionale. Basta allarmismi e paure proviamo a vincere le sfide del futuro in campo industriale per il bene del territorio torinese”. Lo dicono Claudio Chiarle, segretario della Fim, e Domenico LoBianco, segretario generale di Cisl Torino e Canavese, sottolineando che l’operazione con Renault “presenta più sinergie e poche sovrapposizioni, per Mirafiori e Agap sui modelli Maserati e 500E (è un modello piccolo ma di lusso) e non ci sono competitori interni all’alleanza”. Secondo i sindacati, “come per la fusione Fiat Chrysler occorre lavorare per scambi e integrazioni tecnologiche e di piattaforme perseguendo una vera sfida competitiva sul mercato auto mondiale”.

Chiarle e LoBianco sottolineano inoltre che “per Maserati, l’alleanza può portare a nuovi mercati come Russia e Estremo Oriente che oltre a preservare l’occupazione degli stabilimenti di Mirafiori e Agap porta a valorizzare il capitale umano e le alte competenze presenti in Fca a Torino”. Quindi l’intesa può rappresentare “una vera svolta” nel settore automotive, alle prese con le grandi trasformazioni come l’auto elettrica e la guida autonoma studiate e realizzate a Torino. Inoltre, “un’eventuale presenza anche simbolica dello Stato italiano nella nuova società, avrebbe un significato compensativo rispetto agli assetti azionari francesi”, hanno detto.

print_icon