FINANZA & POTERI

Unicredit "taglia" 10mila posti

Un piano lacrime e sangue: la maggior parte degli esuberi riguarderebbero la parte italiana. E riduzioni drastiche di altri capitoli di spesa. L’indiscrezione di Bloomberg non smentita dal vertice della banca. Sindacati sul piede di guerra: "Faremo a cazzotti"

Unicredit starebbe valutando il taglio fino a 10mila posti di lavoro e una riduzione dei costi operativi. Misure che rientrano nel nuovo piano strategico (che verrà presentato al mercato il prossimo dicembre). A riportare l'indiscrezione è l’agenzia Bloomberg. I numeri finali della riduzione della forza lavoro, aggiunge l’articolo, sono ancora sotto esame e potrebbero essere molto più bassi. I tagli coinvolgeranno sia il personale in Italia - dove il gruppo bancario ha il maggior numero di dipendenti – sia gli altri Paesi. L’istituto guidato da Jean Pierre Mustier sta anche valutando una riduzione di altre spese operative fino al 10%. Il vertice di Unicredit, contatto in merito, non ha commentato le indiscrezioni.

«Messaggio a Jean Pierre Mustier, ceo di Unicredit: se queste indiscrezioni fossero confermate stavolta si fa a cazzotti e se serve useremo altro». Così Lando Sileoni, segretario generale della Fabi, il sindacato più rappresentativo in ambito bancario: «Se fosse vero sarebbe una vergogna, siamo pronti alla mobilitazione. Manovre di questo tipo sono operazioni di sciacallaggio, tutte a danno del personale, di una banca che pretende di fare affari in Italia senza tener conto del contesto sociale del Paese».

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