LA NUOVA REGIONE

Città della Salute, la legge non c'è

A 40 giorni dall'incontro con il ministero la Regione non ha ancora presentato la norma che consente di avviare la gara per il super ospedale di Novara. "Se la giunta dorme ci penseremo noi", attacca il Pd Rossi. Intanto l'assessore "scongela" i piani di Asl e Aso

“Cosa ci vuole a scrivere una norma di un solo articolo? L’hanno annunciata urbi et orbi settimane fa e ancora non si è vista. Se non la risolve la giunta, la questione la risolveremo noi”. La norma è quella richiesta dal ministero della Salute alla Regione per dare il via libera al piano per la realizzazione della Città della Salute di Novara e l’avvertimento – al governatore Alberto Cirio e al suo assessore Luigi Icardi – che arriva dal gruppo Pd con il consigliere Domenico Rossi non può che ricondurre alla presentazione di un emendamento da parte dei dem da inserire nell’assestamento di bilancio.

Ci si aspettava che il testo arrivasse, almeno, oggi in consiglio regionale. Invece non è ancora planato neppure sul tavolo della giunta. Così, il messaggio dell’opposizione è chiaro: o da Piazza Castello arriva subito il disegno di legge con cui, come richiesto dal ministero, la Regione si fa garante del pagamento del canone annuo di circa 18 milioni nel caso in cui l’azienda ospedaliera universitaria non riuscisse ad assolvere all’impegno assunto, oppure quelle poche righe le presenterà il Pd come emendamento. La figuraccia per il governo regionale è dietro l’angolo. A sentire l’assessore, però, questo non succederà.

“Gli uffici hanno ultimato il lavoro, il testo è pronto e venerdì lo porteremo in giunta”, assicura Icardi un mese dopo l’incontro al ministero dal quale era uscito con il via libera per continuare sulla strada del partenariato pubblico-privato (osteggiata dall’ex ministro, la pentastellata Giulia Grillo) a condizione, come aveva riferito allora, che “il Consiglio regionale vari una norma che preveda l’integrale copertura dell’onere relativo al canone di disponibilità, qualora l’azienda non disponga di proprie risorse per far fronte al canone. Lo faremo – aveva annunciato l’assessore dopo la riunione al dicastero in cui si era appena insediato Roberto Speranza – anche se a mio parere si tratta di un atto superfluo, in quanto le Regioni sono già tenute, in ogni caso, a ripianare i debiti delle aziende sanitari”.

Concetto che ribadisce anche oggi quando ha sulla scrivania il documento del direttore generale dell’Aou novarese, controfirmata dai revisori, in cui si attesta che il canone di 18 milioni e mezzo è sostenibile. Manca dunque soltanto la legge regionale che assicura la garanzia e poi il lungo travaglio che ha dovuto subire il progetto per la Città della Salute di Novara, anche per la palese e non casuale inerzia del precedente ministro ostile alla soluzione del partenariato pubblico-privato, dovrebbe essere concluso.

A terminare, intanto, è stato il periodo di congelamento di tre mesi dei piani delle aziende sanitarie che l’assessore aveva disposto a fine giugno, una ventina di giorni dopo il suo insediamento in corso Regina. “Intendiamo svolgere un approfondito monitoraggio dei livelli organizzativi e operativi delle aziende – aveva motivato allora la sua decisione – Pertanto, per non pregiudicare le future scelte di indirizzo in fase di studio, abbiamo deciso di procedere con la sospensione”.

Un atto che aveva colto di sorpresa i vertici delle aziende sanitarie e ospedaliere e che, in pratica, aveva bloccato ogni intervento sull’organizzazione interna delle strutture, pur senza conseguenze sui servizi ai cittadini. Questioni legate ai bilanci di previsione, in più di un caso allarmanti, ma anche ad aspetti organizzativi: reparti, primariati, strutture semplici e complesse. E poi, soprattutto, la questione del Regina Margherita e del Sant’Anna legata al futuro Parco della Salute.

Proprio per questa ragione uno dei due piani aziendali ancora congelato è quello delle Molinette. “Con il direttore generale Silvio Falco c’è un dialogo e una collaborazione continua per apportare i correttivi necessari e ritengo che in tempi brevi il nuovo piano sarà completato e quindi varato con una delibera di giunta”, spiega Icardi. Ha tenuto ancora nel freezer anche l’analogo documento dell’Aso Santi Antonio e Biagio-Cesare Arrigo di Alessandria. Pure in questo caso, apportate modifiche sul piano organizzativo, dovrebbe arrivare presto il disco verde.

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