Auto: mercato Ue 2019 senza infamia e senza lode

"Il mercato dell'auto dell'area Ue+Efta chiude il 2109 senza infamia e senza lode, mentre il 2020 si presenta con notevoli difficoltà per le restrizioni sulle emissioni di CO2 e per il persistere degli effetti negativi della demonizzazione del diesel". E' il commento di Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor. A dicembre - spiega - tutti i mercati sono in crescita tranne la Norvegia (-9,7%). Il risultato del mese è dovuto a un giorno lavorativo in più in quasi tutti i paesi, ma soprattutto alla forte pressione delle case e dei concessionari per smaltire vetture con emissioni di CO2. Rispetto al 2007 (16.003.436 immatricolazioni), resta un gap di 197.684 unità, che sarebbe stato colmato se anche l'Italia avesse raggiunto il volume antecrisi, ma le immatricolazioni sono 576.786 in meno. Quasi i tre quarti delle immatricolazioni - spiega Promotor - riguardano i cinque maggiori mercati, Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna. Il mercato tedesco chiude con 3.607.258 immatricolazioni (+5%), miglior risultato degli ultimi venti anni dopo quello del 2009 sostenuto da bonus aziendali. Il secondo mercato, il Regno Unito, accusa per il terzo anno consecutivo un calo (-2,4% nel 2019) per fattori come la demonizzazione del diesel e le incertezze per la Brexit. Nel Regno Unito c'è una forte crescita in termini percentuali delle auto elettriche, ma in valori assoluti il numero è modesto, come peraltro in quasi tutti gli altri mercati europei. Il terzo mercato, quello francese, chiude in positivo l'anno (+1,9%). Il quarto, l'Italia, supera soltanto in lieve misura (+0,3%) il risultato del 2018, ancora lontano dai livelli ante-crisi. Il mercato spagnolo chiude il 2019 con un calo del 4,8%.

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