OPERE & OMISSIONI

Esposito: “Brava Appendino, su Sitaf sbagliò Fassino”

Nell'analisi dell'ex senatore Pd il rammarico per la gestione dell'operazione dell'ex sindaco di centrosinistra. "Lo avvertii ma non mi ascoltò". E sulla sindaca: "Ha fatto bene a fare la gara"

Gentile Direttore,
si è conclusa ieri la lunga storia della cessione delle quote Sitaf. Nel novembre del 2014,  quando Piero Fassino, allora sindaco di Torino, decise di vendere le quote di proprietà del Comune e della Città metropolitana gli scrissi una lettera aperta, che allego (Leggi qui), in cui sostenevo che fosse un errore  la cessione di una partecipazione strategica come quella nell’autostrada del Frejus. Chiesi pubblicamente a Fassino di non vendere le quote ma soprattutto di non farlo senza una gara ad evidenza pubblica.

Questa mia richiesta fu ovviamente ignorata così come fu ignorata la proposta di trattenere l’1,5% in capo al pubblico in modo da evitare che nessuno, né il privato né Anas, avessero il 51% consentendo così all'ex Provincia e al Comune di Torino di avere la golden share della società. Come noto la giunta Fassino decise di procedere alla cessione delle quote Sitaf ad Anas senza una gara. Anas acquistò le quote del Comune e della provincia per 40 milioni di euro.  Ovviamente il privato fece ricorso al Tar e poi al consiglio di Stato ottenendo l’annullamento della cessione ad Anas esattamente come avevo pronosticato quando chiesi a Fassino di fermarsi. Ora, aldilà della personale amarezza per non essere stato ascoltato, c’è un elemento che credo meriti di essere portato in evidenza; come ho detto in precedenza ritenevo e ritengo un errore gravissimo aver ceduto le quote in Sitaf ma preso atto della scelta di fare le gare, farle bene, vuol dire per il pubblico massimizzare il risultato. Oggi il gruppo Gavio ha pagato le quote di Sitaf 272 milioni, sei anni fa Anas le pagò 40 milioni. La differenza da sola dimostra che era giusta e sacrosanta la mia richiesta di fare la gara.

Mi resta da capire perché sei anni fa la valutazione della giunta Fassino fosse così bassa rispetto a quanto oggi pagato dal gruppo Gavio in una gara pubblica. Ovviamente so che non avrò risposta neanche questa volta, mi resta però il conforto personale di aver suggerito una strada che ha trovato conferma nei tribunali amministrativi.

Appendino merita i complimenti per aver portato a termine un’operazione che garantirà centinaia di milioni di euro al Comune e alla ex Provincia, in un momento in cui c’è un bisogno enorme di soldi. Purtroppo quando si vendono attività redditizie si incassano soldi ma si perde, per sempre, un valore che nel caso di Sitaf continuerà a crescere e a generare cospicui utili di cui beneficerà un privato e non il pubblico. Questo però non è imputabile ad Appendino ma ad una scelta, sbagliata, di Fassino e del Pd.

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