Chi più spende più guadagna

Fra le tante azioni barocche intraprese dal governo giallorosso c’è quella della lotta al contante attraverso un incentivo monetario. Rimaniamo sempre convinti che tale azione sia sbagliata a priori, primo perché lede la libertà nell’uso dei vari strumenti di pagamento e secondo, perché foriera di disastri in caso di malfunzionamento del sistema che può divenire possibile obiettivo di attacchi terroristici o di azioni militari. Per loro natura le transazioni automatizzate tendono a generare economie di scala che possono portare a situazioni oligopolistiche o peggio ancora monopolistiche e se favorite e protette dallo stato, tendono a diventare situazioni permanenti e non temporanee come succede quando un’innovazione fa nascere un operatore che si impone sul mercato fintanto non nascono nuovi concorrenti. Sfugge il motivo per cui in piena emergenza sanitaria ed economica si debba pensare a favorire l’uso dei pagamenti digitali spendendo soldi dei cittadini. Stesso discorso vale per altre curiose iniziative inventate da questi dilettanti allo sbaraglio come il bonus monopattino o i banchi a rotelle.

È quanto meno strano che da un lato si vogliono dare i soldi ai poveri con il reddito di cittadinanza e poi si regalano soldi ai ricchi, perché inutile nasconderlo, ma i soldi regalati a chi usa gli strumenti di pagamento elettronici finiranno nelle tasche di chi le ha più gonfie. L’idea del superbonus di 1.500 euro da dare ai centomila che fanno più acquisti con gli strumenti di pagamento elettronici non finiranno certamente nelle tasche di chi si arrabatta per arrivare a fine mese, ma in quelle di chi si può permettere di fare acquisti frequenti. Nessuno potrà negare l’evidenza che chi fa tanti acquisti ha un reddito di conseguenza. Ci si troverà che a ricevere i 1.500 euro sarà qualche milionario che va in giro con una supercar. Un governo di sinistra che regala soldi ai ricchi come storicamente sempre accade.

Lo scopo di tale spreco di denaro è la diffusione dei mezzi di pagamento elettronici, ma in realtà chi già li usa si troverà un beneficio economico, ma chi non è avvezzo alla tecnologia non credo che correrà in banca a procurarsi un bancomat o una carta di credito. Tra l’altro quest’ultima nella gran parte dei casi ha un costo annuale. Alla fine il principale beneficio andrà al ceto più ambiente e con familiarità con le tecnologie. Ovviamente ci sono altri soggetti nascosti che ne beneficeranno ovvero le banche e i vari intermediari finanziari che lucreranno maggiori commissioni sulle transazioni e riducendo i costi per la gestione del denaro fisico.

La lettera della Banca Centrale Europea non è arrivata a caso, rimproverando il governo italiano di favorire uno strumento di pagamento piuttosto che un altro, violando la neutralità dei vari strumenti. Il costo dell’operazione è di circa 4,75 miliardi presi a debito. Indebitiamo le nuove generazioni per regalare un po’ soldi a chi li ha già, senza dimenticare che le tasse pesano di più sulle classi meno abbienti diventando l’operazione un trasferimento di risorse da chi ha di meno a chi ne ha di più in perfetto stile di questo governo.

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