Covid: pm Torino, caos aggravò epidemia in Rsa

Il caos delle prime settimane dell'epidemia di Covid in Italia e in Piemonte aggravò la situazione nelle Rsa. È  quanto si ricava dal testo di una delle richieste di archiviazione presentate dalla procura di Torino al termine delle indagini. Comunque non sono state ravvisate responsabilità di carattere penale. Il documento, dopo avere preso atto che "il comportamento del virus era poco noto o per meglio dire non si conosceva affatto", e che era "problematica" persino la definizione di "caso sospetto", analizza diversi elementi. Uno di questi riguarda i ritardi nell'organizzazione del sistema dei test (ancora il 27 febbraio 2020 il ministero della salute li sconsigliava per gli asintomatici). "Complice una iniziale carenza di kit diagnostici e e di laboratori accreditati per processare i tamponi - scrivono i pm riferendosi al quadro piemontese e nazionale - almeno con il senno del poi sembra potersi indurre che vi furono oggettivi ritardi nella comprensione dell'importanza dei test". Il protocollo siglato il 31 marzo 2020 da Prefettura di Torino e Unità di crisi della Regione stabiliva che nelle Rsa bisognava assicurare l'efficace isolamento degli ospiti positivi al contagio. "Il limite di una disposizione come questa - osservano i magistrati - è che quando un soggetto viene testato come positivo e' probabile che abbia già contribuito in più occasioni alla diffusione del contagio".

È stata presa in esame anche la "carenza cronica" di Dpi (dispositivi di protezione personale) denunciata anche a livello mondiale dall'Oms il 28 marzo 2020. "Non va dimenticato - scrivono i pm - che dopo i primi tempi si è assistito a una esplosione nella produzione (normalmente cinese) di mascherine e filtranti che numerosi accertamenti hanno denunciato come contraffatti e comunque non in regola con le specifiche tecniche. Pertanto non si può escludere che dispositivi testati ma non conformi siano stati acquistati in buona fede per il personale, rendendo possibile che in singoli casi la capacità effettiva di filtraggio non sia stato in grado di assolvere la propria funzione, favorendo (inconsapevolmente per chi li aveva acquistati) la diffusione del virus".

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