FIANCO SINISTR

"Regione impantanata nelle liti interne alla maggioranza"

È tutto fermo: piano socio-sanitario, bilancio, legge elettorale, lavori di commissione. Il capogruppo Pd Gallo: "Facciano sto benedetto rimpastino, anche se per i piemontesi non cambierà nulla". E tra poco "non avranno più l'alibi della pandemia"

“Se vogliono farlo, il rimpasto, lo facciano in fretta. Almeno chissà che Lega Fratelli d’Italia la smettano di litigare bloccando i lavori del Consiglio regionale”. Non arriva soltanto dal partito di Giorgia Meloni il pressing su Alberto Cirio, ma anche dai banchi del Pd, sia pure per ragioni che nulla hanno a che vedere con quelle di FdI.

Il capogruppo Pd, Raffaele Gallo, sgombra subito il campo da qualsiasi fraintendimento, così come dalla sia pur minima illusione: “Cambiando l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Quindi qualunque cambiamento in giunta non muterà il risultato e il nostro giudizio nettamente negativo sull’azione, o meglio inazione, del governo di centrodestra del Piemonte”. L’auspicio che “la manfrina finisca in fretta, visto che è da un anno e mezzo che sentiamo parlare di rimpasto”, semmai è sostenuto dalla “necessità di superare una questione di stallo, dovuta anche alla tensione tra le due principali forze politiche di maggioranza, ai veti reciproci, agli sgambetti che i due partiti continuano a farsi reciprocamente a danno dei piemontesi”. 

Gallo ribadisce, nel colloquio con lo Spiffero, come “questa continua tensione tra Fratelli d’Italia e Lega sta continuando a creare pesanti problemi ai lavori del Consiglio regionale e questa cosa non può non preoccuparci. Le commissioni non hanno ancora visto rinnovare i loro organi, peraltro scaduti a dicembre. E questo perché? Perché nella maggioranza non riescono a mettersi d’accordo, a farsi gli sgambetti e a chiedere rinvii”.

Un freno a mano tirato nella macchina regionale che certo non giova al Piemonte che se sta uscendo dall’emergenza Covid, è nel pieno di una crisi (anche conseguente la pandemia) che richiederebbe azioni rapide ed incisive. Una situazione di stallo che non è sicuramente il miglior viatico per la complessa quanto cruciale partita dei fondi del Pnrr. “Del bilancio non c’è ancora traccia, lo stesso succede per il nuovo piano socio-sanitario, la legge elettorale è ferma, per non parlare di politiche del lavoro, così come tutto il resto. Questa giunta non è riuscita a dare risposte concrete in alcun campo e i piemontesi credo che ormai se ne siano resi conto”, attacca il capogruppo del Pd. 

“Almeno non blocchino l’attività del Consiglio per le loro schermaglie. È evidente, dopo l’intervento del capogruppo di FdI in occasione della votazione dell’ufficio di presidenza, che la questione all’interno della maggioranza non è cosa che si risolve con una pacca sulla spalla. Detto ciò, se il cambio di deleghe o di assessori è la questione, la risolvano in fretta”. Gallo non tralascia di ricordare come “questi due anni di pandemia e di emergenza hanno di fatto coperto le carenze nei vari settori del governo regionale. Adesso – avverte – non si può non vedere che sullo sviluppo economico i problemi sono gravissimi, Finpiemonte è ferma ormai da tre anni, sul lavoro non è stato fatto niente”. Per il Pd “le fratture all’interno del centrodestra sono profonde e le conseguenze, sulle spalle dei cittadini, sono altrettanto pesanti. La soluzione per uscire dal pantano, per consentire alle commissioni e al Consiglio regionale di lavorare, è il rimpasto? Allora lo facciano in fretta. Ne parlano da quasi due anni, ma fino ad oggi nulla si muove. Cosa aspetta Cirio? Decida, se vuole fare i cambiamenti agisca, altrimenti dica che il rimpasto, piccolo o grande che sia, non si fa”.  

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