CAPITALISMO MUNICIPALE

Iren, grandi manovre sui vertici. Galateri bussa alla porta di Bucci

Liquidato da Generali, Monsù Christillin non intende passare le sue giornate ai giardinetti. In agenda una serie di appuntamenti con i soci forti della multiutility per sondare il gradimento (al momento basso) sul suo nome. L'incontro del patto di sindacato

L’incontro avverrà quasi certamente nei prossimi giorni. Lo ha chiesto Gabriele Galateri di Genola al sindaco di Genova Marco Bucci. Al centro del faccia a faccia, neanche a dirlo, il rinnovo dei vertici di Iren. Il manager ha annunciato, obtorto collo, che non si sarebbe ricandidato per un nuovo mandato a capo di Generali, dopo vent’anni di carriera in groppa al Leone di Trieste. Ora il suo obiettivo sarebbe di sostituire Renato Boero alla presidenza della multiutility pubblica. Il presidente, come noto, è una nomina che spetta al sindaco di Torino, mentre Genova ha indicato l’amministratore delegato Gianni Vittorio Armani.

Galateri è cresciuto alla corte di Cesare Romiti in quella che è stata l’ultima nidiata di manager Fiat prima della grande crisi del gruppo e la successiva internazionalizzazione con Sergio Marchionne. Marito di Evelina Christillin, è stato uno degli uomini chiave della galassia Agnelli. Prima l'Avvocato gli ha affidato l’Ifil, una delle casseforti di famiglia, guidata dal 1986 al 2002, poi gli ha dato le chiavi della Fiat quando era sull’orlo della bancarotta. Di lì il passaggio a Mediobanca e da piazzetta Cuccia il salto a Telecom e infine alle Assicurazioni Generali che ora è in procinto di lasciare. Ma di andare in pensione, l’arzillo 75enne di Torino non ha nessuna intenzione e tra le sue mire di manager pubblico, tra politica e finanza, c’è proprio Iren, che nell’assemblea degli azionisti fissata il 21 giugno dovrà eleggere la nuova governance. Nel patto di sindacato tra i soci pubblici che controllano l’azienda tutti hanno diritto di veto, motivo per cui è fondamentale un’assidua concertazione per arrivare alla composizione del mosaico.

Ieri pomeriggio si sono incontrati in conference call i tre principali azionisti riuniti del patto: il sindaco di Torino Stefano Lo Russo, quello di Reggio Emilia Luca Vecchi e il primo cittadino di Genova, Bucci. Nessun cenno, a quanto pare, allo scivolone diplomatico del notaio Andrea Ganelli con il suo tentativo di coinvolgere Assogestioni in un accordo fuori-pacco, anzi fuori-patto, sulla nomina dei consiglieri di amministrazione: una vicenda però che è destinata a pesare non poco nelle trattative dei prossimi giorni. I tre hanno convenuto di nominare almeno sei donne sui tredici componenti del cda: ne indicheranno due a testa. Inoltre, alla luce della delicata situazione internazionale, i sindaci chiederanno un incontro al Ceo per capire quali misure possono essere messe in campo nel breve e nel lungo periodo per gestire il caro energia per i clienti-cittadini dei territori in cui opera la società.

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Un nuovo incontro dei tre è previsto tra poco meno di un mese, il 13 aprile, per fare il punto della situazione. Fermo restando la conferma scontata di Armani, anche se manifesta crescenti malumori (espliciti persino nei cda) la casella più importante resta quella del presidente. E su questa Lo Russo si gioca gran parte della sua credibilità. Finora il sindaco di Torino si è sempre mostrato piuttosto freddo nei confronti di Galateri, spiegando gli interlocutori che vuole connotare la sua amministrazione anche attraverso un cambio generazionale nel management pubblico. Le pressioni in grado di esercitare Galateri sono tante, da Piero Fassino in giù, ma se il primo cittadino riuscirà a resistere a blandizie e seduzioni di (antico) potere allora potrà indicare un profilo che sia davvero espressione di Torino e non del soliti giri. I nomi che circolano sono più o meno sempre gli stessi: dal vice rettore del Politecnico Giuliana Mattiazzo, in passato molto legata a Lo Russo, ad Alessandro Battaglino, amministratore di Barricalla e direttore generale della municipalizzata di Novara, Assa. In discesa le quotazioni del presidente di Iren Energia Giuseppe Bergesio.