Rifiuta cella con stalker, leader centro sociale punito 

Giorgio Rossetto leader di “Autonomia Contropotere” e del centro sociale di riferimento a quell'area, l'Askatasuna di Torino, sarebbe stato sottoposto ad un "processo disciplinare" all'interno del carcere Lorusso e Cutugno, dov’è detenuto dal 10 marzo scorso per i disordini scoppiati in Val di Susa contro la Tav e a Torino, per il rifiuto di dividere la cella con uno stalker accusato di avere perseguitato la compagna. A raccontarlo è lo stesso Rossetto, 60 anni, in una lettera pubblicata sul sito dell'Autonomia, Infoaut. "Rientrava in una categoria di detenuti con cui non voglio dividere la cella - scrive Rossetto -. Nei casi più gravi solitamente vengono messi in sezioni apposite, definite per gli incolumi o protetti, nei casi più lievi reclusi con i nuovi giunti, perché nelle sezioni 'normali' le violenze contro le donne per fortuna non sono ben viste dai detenuti". Il "processo disciplinare", spiega Rossetto, si è svolto all'Ufficio Comando ed erano presenti "la direttrice, l'educatore, lo psicologo". Al leader di Askatasuna alla fine sono stati inflitti dieci giorni di sospensione dalle attività sportive. Nessuna punizione invece per le altre proteste portate avanti dal detenuto nei mesi scorsi per i mancati rientri in cella, per motivi sanitari, e per la richiesta di un frigo (poi arrivato). Proteste che sono state ritenute legittime dalla direzione.

print_icon