La democrazia è più forte di un libro

La controversia nata al Salone del libro di Torino per la partecipazione di Altaforte, editrice vicina a CasaPound ha scatenato una querelle dai risvolti tragici e per molti versi incomprensibile. I padri costituenti che hanno combattuto la dittatura ci hanno insegnato una cosa importante, quella di avere paura della violenza quando si manifesta, da qualsiasi parte essa arrivi, ma di non dover mai temere la libertà di espressione e noi dobbiamo rispettare questo concetto. Mai come oggi questo Paese sta vivendo un momento drammatico e di grande confusione ideologica e sociale, non passa giorno che le parti politiche non trovino un occasione di scontro esasperato che spesso suscita rabbia e esasperazione. A confermare questa tragicità è il confronto fascismo e antifascismo che dopo la vittoria elettorale del governo gialloverde si è ulteriormente incancrenito.

Non credo possa essere un libro o un’utopia a capovolgere la democrazia, non lo credo perché il paese nonostante ciò che subisce è molto più libero delle forze che lo governano. Il Paese oggi non ha bisogno di censure, ha bisogno che la Democrazia sia trasparente, che dimostri tutta la sua forza; che i governanti e le opposizioni facciano il loro lavoro. Non serve una contrapposizione senza logica, serve una democrazia che per amore della Liberta faccia uscire questo Paese da una sottocultura politica che potrebbe diventare la vera catastrofe. Un paese veramente libero non deve bruciare i libri né isolare chi li pubblica, ma deve avere la forza e la superiorità delle sue idee, ben consapevole che la verità della Democrazia non può essere scalfita da nessuno figuriamoci da un libro.

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