Il monito della Langa ferita

Una forte grandinata ha colpito i nostri vigneti, la Langa ieri mattina mostrava tutte le sue ferite, il vento e il ghiaccio hanno straziato i grappoli e le vigne il giorno prima della vendemmia. Per fortuna una grande parte non ha subito danni, ma sono bastati per far capire la fragilità di un lavoro che il cambiamento climatico sta scombinando e scombinerà negli anni a venire se non ci saranno dei veloci mutamenti nei comportamenti dell’uomo verso la natura. Il caldo e la forte umidità di questi mesi aveva già moltiplicato le azioni degli agricoltori per evitare malattie e contagi, non soltanto nelle vigne, ma in tutto il mondo agricolo esposto ai cambiamenti e ai disordini climatici.

Il caldo, il freddo e le sorgenti diventeranno uno dei problemi da affrontare per garantire ancora il cibo per tutti. Le bombe d’acqua che sempre più frequentemente colpiscono queste zone con una violenza senza precedenti, saranno un rischio che potrebbe rendere vano il lavoro per molti produttori se non si troveranno delle soluzioni rapide ed efficaci. A guardare i grappoli feriti e le vigne abbattute non può che essere amareggiati, non c’è nulla di più drammatico della disfatta soprattutto quando a provocarla è la natura, un avvertimento a cambiare i nostri comportamenti indifferenti ed egoistici verso l’habitat che ci ospita. Facciamo che questi avvisi naturali e violenti servano a non farci scordare che la natura non si può forzare, che ogni gesto verrà restituito tale quale senza indugi, questo è il mondo e il suo naturale equilibrio, il resto sta a noi avvertirlo. 

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