L'incoscienza del Pd

Gli italiani sono in maggioranza contro l’attuale governo e potendo lo butterebbero giù. Ma non possono. Infatti troppi parlamentari temono di perdere per sempre il seggio e per questo, pur di rimanere dove sono, sono disposti ad ingoiare qualunque rospo. Ad un certo punto i cittadini hanno votato per il “cambiamento”, per un “diverso modo di governare”, per il Movimento Cinque Stelle.

Gli italiani prima erano stati inviperiti contro tutti i vecchi partiti, poi hanno visto che erano caduti dalla padella nella brace e sono stati inviperiti anche contro i grillini. E per questo li hanno bocciati ad ogni successiva votazione, fino alla situazione attuale.

Purtroppo, se è cambiata l’opinione del Paese, non sono cambiati i numeri nelle Camere. E infatti i competenti sottolineano che l’attuale maggioranza parlamentare ha dalla sua la legalità. Vero. Ma la gente non si nutre di Diritto Costituzionale: oggi non soltanto stramaledice i politici quanto e più di prima, ma si sente defraudata della propria sovranità. Ne è la prova la nascita ciclica di movimenti che cambiano di nome ma non nella sostanza, prendiamo ad esempio gli ultimi nati: le sardine. Questi giovanotti non sanno molto, di niente, ma una cosa gli è chiara: se si trasformano in partito, lo stigma di quella denominazione si abbatterà su di loro, travolgendoli. E lo stesso se si associano ad un partito. E tuttavia, se non fanno questo, che altro fanno?

Ma come mai il Pd, con la sua storia pressoché centenaria, vuole ottenere questo stesso esito? Come mai non capisce che oggi dovrebbe accettare il ruolo di opposizione all’inevitabile centrodestra, rimanendo però un partito vivo e pronto a presentarsi come la futura alternativa? Come non si rende conto che quello col Movimento potrebbe essere l’abbraccio della morte? Khrushchev non riuscì a far scomparire la sinistra dall’Italia, vuoi vedere che ora ci riusciranno i dirigenti del Pd?

Probabilmente questo governo cadrà ben prima della fine della legislatura, e comunque più resisterà, più forte sarà garanzia che il centrodestra domini incontrastato per cinque o forse dieci anni. Nulla è più forte dell’indignazione, in politica. Settantacinque anni dopo la sua fine, gli italiani non hanno ancora perdonato il fascismo: e ora quanto tempo ci metteranno a dimenticare Toninelli, Di Maio, Bonafede, la Lezzi e il resto della compagnia?

Un dato che preoccupa sempre più è l’aumentare della percentuale degli italiani che sceglie di non votare e rimanere nell’indecisione: 40%. Un numero impressionante, un partito del non voto che potrebbe governare senza problemi. A pensare male tante volte non si sbaglia: oggi alcuni partiti vogliono  sempre meno gente che vota per non farsi travolgere dal vento di un ipotetico cambiamento.

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