Ombre “sinistre” sulle primarie 2011

Che fine hanno fatto i soldi versati da Gavio a Ardito quando quest'ultimo dichiarò di voler correre per la nomination a sindaco di Torino? L'ex candidato Gariglio vuole vederci chiaro

Politica e finanziamenti non convenzionali. Tornano a scorrere fiumi di veleno sulle primarie di Torino del centrosinistra, che oltre un anno fa incoronarono Piero Fassino. Una competizione che rappresenta, nonostante siano passati mesi, una ferita mai del tutto rimarginata nel corpaccione del partito democratico. Si parla di 113 mila euro, attraverso i quali il gruppo Gavio – per tramite del top manager Bruno Binasco – avrebbe finanziato la campagna di Giorgio Ardito, ex numero del Pci torinese. Ma come sarebbero stati versati quei quattrini? E, soprattutto, dove sono finiti dal momento che alla fine Ardito si è ritirato dalla sfida? Per fare chiarezza su queste e altre questioni, i giudici della Procura di Torino hanno inviato a entrambi i protagonisti della vicenda un avviso di chiusura delle indagini.

 

La telefonata incriminata fu ascoltata per primi dai giudici che indagavano sull’affaire Penati: Binasco parlava con la sua segretaria Enza, le chiedeva di recuperare delle banconote all’interno di una vetrinetta prima che venisse pronunciato il nome dell’ex presidente dell’Agenzia per la casa torinese. E così il gruppo Gavio e i suoi legami con settori del potere torinese tornano sotto la lente d’ingrandimento della magistratura. Infatti non sfuggirà ai lettori dello Spiffero, e men che meno ai più attenti osservatori della politica subalpina, la singolare concentrazione di dirigenti della sinistra nostrana che hanno avuto a che fare, direttamente o indirettamente, con la società che detiene nel Nord Ovest d’Italia circa 1200 chilometri di autostrade. Dall’ex capogruppo regionale del Pds Luciano Marengo, all’eminenza grigiastra da sempre al fianco di Fassino Giancarlo Quagliotti, passando per il capostipite della famiglia Gallo, Salvatore (entrambi in Sitaf), fino all’ultimo segretario del Pd Gioacchino Cuntrò, appena assoldato alla Musinet, società della galassia Gavio.

 

E che Ardito - persona di cui nessuno possa asserire o anche solo pensare si sia arricchito con la politica – sia un esplicito rappresentante di quel sistema di potere che trae  compimento proprio dal mondo delle autostrade è innegabile: smessi i panni di capo della federazione di Torino del Pci, nelle società autostradali vi è andato a lavorare. Si fanno varie ipotesi, tra le quali la possibilità che quei quattrini rappresentassero una forma non convenzionale di liquidazione di collaborazioni passate che Ardito ha fornito al gruppo Gavio, o che siano stati girati in parte o interamente a qualche altro candidato. Il nodo è anche politico e per questo uno dei protagonisti delle scorse primarie Davide Gariglio (foto accanto) ha deciso di chiedere un confronto interno al partito, coinvolgendo i vertici provinciale e regionale e tutti i candidati delle primarie torinesi. Perché se il denaro di cui parlano i giudici fosse entrato nel sistema di qualche altro candidato, come minimo sarebbe stato violato il tetto delle spese previsto dal regolamento delle primarie.

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