Tav: donne protestano davanti sede Stampa-Repubblica

Blitz delle "Fumne No Tav" davanti la sede dei quotidiani La Stampa e Repubblica di Torino. Il gruppo di donne che si oppongono alla Torino-Lione ha protestato invocando la libertà per Nicoletta Dosio, la pasionaria del movimento arrestata a dicembre e attualmente reclusa al carcere di Torino. Dall'altro, hanno voluto denunciare "le narrazioni vergognose" del giornalismo in materia "di violenza sulle donne e di violenza sulla terra, a partire dai vergognosi articoli come 'L'ha uccisa perche' l'amava troppo' fino alla criminalizzazione del movimento No Tav, che si oppone da trent'anni a un'opera inutile e ambientalmente insostenibile". Una delegazione è stata ricevuta dal vicedirettore del quotidiano torinese, Andrea Malaguti, al quale ha ribadito le ragioni della protesta. Poi le dimostranti si sono allontanate. Nel frattempo la Digos ne ha identificate una ventina. "Grazie bravissime" è il commento social di un simpatizzante, Giorgio Cremaschi, ex presidente della Fiom e ora portavoce nazionale di Potere al Popolo. Nicoletta Dosio, insegnante (in pensione) di greco e latino, da sempre presenza fissa delle manifestazioni ambientaliste e pacifiste, sta scontando la condanna che le è stata inflitta per una iniziativa No Tav del 2012 al casello di Avigliana dell'autostrada del Frejus. E' stata portata in carcere dopo il rifiuto di chiedere misure alternative alla detenzione. Ora è uno dei simboli di quella che il movimento definisce una "repressione giudiziaria" insieme, fra gli altri, a Giorgio Rossetto, 58 anni, esponente del centro sociale Askatasuna, che si trova agli arresti domiciliari e al quale il 28 gennaio è stato ordinato il trasferimento in un'altra localita': il motivo è che alla sua residenza di Bussoleno coincide un locale (la "Credenza") in cui si ritrovano i No Tav. "Ne deduco - scrive in un testo diffuso sul web - che la misura mi è stata imposta non per i fatti al vaglio di un'indagine, ma per impedirmi i contatti con altri attivisti. Mi sembra un po' fuori luogo".

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