GRANA PADANA

Lega di vaccino e di governo. "Un errore andare in piazza"

Parlamentari alla manifestazione contro il Green Pass. Molinari: "Si rischia di farci passare come No Vax". Resistenza contro l'estensione del certificato. Personale scolastico, "le adesioni in Piemonte sono buone. Non credo servirà l'obbligo"

Lega di vaccino e di governo. Si palesa, senza ombre, nelle parole che Riccardo Molinari la mattina dopo la manifestazione in Piazza del Popolo usa per rispondere a chi gli chiede che cosa pensa dei quattro parlamentari del suo partito che in quella piazza, contro il green pass, ma anche tanto contro il vaccino e contro Mario Draghi, c’erano. “Io non ci sono andato e ritengo che i miei colleghi abbiano sbagliato ad andare”.

Uno sbaglio che ha fatto tanto rumore, portando addirittura a descrivere due Leghe, una di governo e sì vax e un’altra di lotta e se non proprio no vax dichiaratamente ni vax. Molinari, quella era formalmente una manifestazione contro il green pass, che voi criticate, dunque perché i suoi colleghi hanno sbagliato a partecipare?    
“Intanto chiariamo che la manifestazione non era organizzata dalla Lega e la Lega non l’ha appoggiata. Ma il punto è questo: non bisogna commettere l’errore di finire etichettati come No Vax. Certe scelte ambigue rischiano di portare a questo, rischiano di farci bollare per quello che non siamo”.

Lei si è vaccinato?
“Certamente. Appena ho potuto fare il vaccino, l’ho fatto”.

Il senatore Armando Siri, uno dei parlamentari in piazza, ha detto di non essersi vaccinato per lasciare il posto agli anziani. Questo mentre ormai si vaccinano anche i ragazzi. 
“Siri è libero di fare quel che ritiene, non c’è l’obbligo vaccinale e quindi può non vaccinarsi. Vede, sta proprio in questo il nodo sul green pass e la nostra posizione contraria. Se la legge lascia la libertà di vaccinarsi o no, poi non si può introdurre l’obbligo surrettiziamente con il certificato necessario per entrare in certi luoghi, per fare una serie di attività”. 

Restiamo ancora un attimo su quella piazza dove si sono levati cori contro il presidente del consiglio. Anche per questo è stato un errore dei suoi colleghi essere lì?
“Se fai parte di un governo non vai a creare confusione manifestando contro un provvedimento che il governo ha deciso. Su questo credo che la lunga scuola di partito mi abbia insegnato qualcosa”.

Per un Siri non vaccinato c’è un altro parlamentare del suo partito, il piemontese Paolo Tiramani, che addirittura si è fatto iniettare il vaccino italiano Reithera partecipando alla fase sperimentale, con il paradosso che adesso è pieno di anticorpi ma non può avere il green pass. Ha detto che lo fa infuriare essere trattato come un no vax. Difficile dargli torto, ma sono due facce della Lega. O no? 
“La Lega è no green pass, non no vax. Ecco spiegata la mia contrarietà a certe posizioni pubbliche. I nostri governatori, i nostri assessori, i nostri sindaci sono impegnati fin dall’inizio nella campagna vaccinale, abbiamo fatto più volte i nostri complimenti al generale Figliuolo e non sono complimenti di maniera”. 

Lei si è vaccinato, ma comprende chi non lo fa. È così?
“Nel mondo di chi non si vaccina ci sono molti motivi differenti alla base di questa posizione. C’è chi ha dei dubbi, anche frutto di una comunicazione confusa e poi c’è una galassia complottista che non crede nella scienza, la definirei una componente grillina nell’anima, che non si fida delle istituzioni, questo sì che è grave. Così come è grave accomunare tutti senza distinguere”.

Perché c’è chi può cambiare idea scacciando timori e chi invece resterà comunque della sua idea?
“Chi pone dei dubbi razionali va compreso, aiutato a fugarli con spiegazioni chiare. Un’imposizione, come quella che arriverebbe con il green pass esteso, rischia di radicalizzare anche i dubbiosi razionali che invece potrebbero cambiare idea con una corretta ed efficace informazione. E l’imposizione del certificato porterà a chi vede dietro al vaccino un grande complotto ad esserne ancor più convinto”. 

Obbligo di vaccinazione per il personale scolastico?
“Guardando ai numeri credo che non sia necessario, piuttosto ritengo si debba puntare molto su una campagna di informazione e sensibilizzazione. In Piemonte, per esempio, i docenti e non docenti vaccinati sono percentualmente di più rispetto ad altre regioni. E questo è un ottimo segnale per la sicurezza nelle scuole”.

Tra poche ore lei sarà alla festa nazionale della Lega a Milano Marittima e parteciperà a un dibattito con il sottosegretario alla sanità Pierpaolo Sileri. Si parlerà ancora di green pass, il verde che per decenni è stato il colore della Lega adesso vi sta proprio sullo stomaco. 
“Siamo riusciti, stando nel governo a contenere i danni. Non c’è per i luoghi di lavoro, non c’è per i trasporti, purtroppo è stato introdotto per i ristoranti e i bar. Stiamo preparando emendamenti al decreto, ma fino a settembre purtroppo non cambierà nulla rispetto a quanto deciso. Certo parleremo di Covid, di vaccini, di sanità alla nostra festa. Ma ci sono anche tanti altri temi. Abbiamo erogato 40 miliardi per l’economia, abbiamo appena chiuso accordo sulla giustizia superando le legge Bonafede. È evidente che quasi tutta l’attenzione mediatica resta sul green pass, ma ci sono tante cose buone che sta facendo il governo”.

print_icon