"Fase costituente" in Piemonte

La nuova e rinnovata collaborazione istituzionale tra il sindaco di Torino Stefano Lo Russo e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio può veramente inaugurare una nuova stagione politica per il nostro territorio. Nel senso che, su singoli temi decisivi per il futuro di Torino e del Piemonte, si può realmente invertire la rotta nella concreta gestione politica ed amministrativa del capoluogo e della intera regione. Certo, non è affatto una prassi facile da perseguire. E questo per la semplice ragione che all’interno delle rispettive coalizioni, ma soprattutto nella alleanza di sinistra, le forze che ostacolano una seria, credibile e trasparente coesione istituzionale sono consistenti e rappresentative. Del resto, le tre sinistre che compongono quella coalizione, e salvo rare eccezioni di singoli esponenti, come ovvio, - e cioè la sinistra massimalista e radicale della Schlein, quella populista e demagogica dei 5 stelle e quella fondamentalista ed estremista del trio Fratoianni/Bonelli/Salis - perseguono la strada di una massiccia radicalizzazione della lotta politica con la conseguenza, abbastanza scontata, di coltivare quasi l’esclusivo obiettivo di delegittimare prima moralmente l’avversario/nemico e poi di demolirlo sotto il versante politico. Un obiettivo, com’è persin ovvio sottolineare e richiamare, che non prevede alcun tipo di collaborazione/coesione istituzionale.

Eppure, e al di là di queste definite e collaudate resistenze che possono, però, compromettere seriamente l’intero disegno, forse si intravede la concreta possibilità di aprire veramente una fase costituente per il nostro territorio. Una fase, però, che non si può limitare alla gestione di alcuni grandi eventi internazionali dove è sempre consigliabile, comunque sia, ricercare una seria convergenza. La vera sfida, semmai, adesso è quella di trovare soluzioni comuni attorno ai grandi temi che sono sul tappeto. A cominciare dalla gestione della sanità e, soprattutto, da come salvaguardare e potenziare la sanità pubblica a Torino e nel Piemonte. Un capitolo decisivo per tutte le persone e dove è perfettamente inutile continuare a lanciare strali contro il “nemico” politico accusato di ogni nefandezza. In secondo luogo, il tema della presenza industriale a Torino che continua a rappresentare un asset decisivo e strategico per il futuro dell’occupazione a Torino e in Piemonte. Una presenza economica e produttiva che non può ridursi ad operazioni assistenziali o di mera passività politica nei confronti dei grandi gruppi industriali per ragioni antiche o strutturali o di semplice sudditanza. Ma, proprio su questo versante, la saldatura politica tra i vertici del Comune capoluogo e della Regione sarà semplicemente decisiva. E il terzo fronte, molto diverso rispetto agli altri due ma altrettanto importante, riguarda la politica dei servizi alle persone e alle comunità locali. A cominciare dal rilancio e dal potenziamento dei territori periferici, in particolare quelli montani, che non possono essere abbandonati alle solite dinamiche del mercato e della legge economica. 

Ecco perchè, e al di là dei singoli punti programmatici e peraltro decisivi per la prospettiva del nostro territorio, la ‘fase costituente’ che può decollare - unica forse nella storia torinese e piemontese - rappresenta la vera novità politica dopo la recente e straripante vittoria elettorale di Alberto Cirio e la buona amministrazione del Sindaco Lorusso. È un fatto importante per la politica locale che incrocerà indubbiamente molte resistenze dei soliti noti ma che, se ci sarà una seria e credibile volontà politica, si potrà affrontare e vincere una battaglia politica, civile, culturale ed amministrativa. 

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