VERSO IL VOTO

Valanga azzurra allarme rosso

Sarà un'Italia tutta blu quella che emergerà dalle urne del 25 settembre? I sondaggisti ne sono abbastanza certi. Secondo BiDiMedia il centrosinistra avrebbe solo 3 collegi sicuri. Allarme Di Maio: sotto l'1% i suoi voti andrebbero dispersi. Ecco chi rischia di più

Tre soli collegi sicuri, due probabili, una decina quelli contesi. Rischiano di esserci poche piccole macchioline rosse nella mappa elettorale dell’Italia che il 25 settembre sarà colorata quasi esclusivamente di blu. Il Pd resta dietro Fratelli d’Italia nonostante l’innesto di Articolo 1-Mdp e dei Socialisti, a dimostrazione di come tanti zero virgola alla fine non portino valore aggiunto. In più preoccupano le performance decisamente sotto le aspettative di Più Europa e della lista rosso-verde di Nicola Fratoianni e Angelo Bonelli. E se per queste due il rischio è di non raggiungere la quota di sbarramento fissata al 3%, per Impegno Civico di Luigi Di Maio e Bruno Tabacci l’asticella potrebbe fermarsi ancor prima dell’1% con la conseguenza che, secondo le regole del Rosatellum, quel pacchetto di voti vada disperso. Numeri da allarme rosso nel centrosinistra. L'ultimo sondaggio Quorum-YouTrend per SkyTg24, certifica il primato di FdI, primo partito con il 24,1% (Pd dietro al 22,7%), il centrodestra si consolida al 48,5% con il centrosinistra al 29,5%. Europa-Verde e Sinistra Italiana arrivano al 3,2% mentre più Europa si ferma al 2,9 e il cartello elettorale del ministro degli Esteri allo 0,7%. Stabile in doppia cifra il M5s (11,1%), più o meno la metà dei voti per il Terzo polo (5,3%).  

Secondo l’ultima rilevazione di BiDiMedia, tenendo conto della quota proporzionale e dei collegi uninominali, a Montecitorio tra un mese ci saranno 254 rappresentanti del centrodestra, 90 del centrosinistra, 29 del M5s, 15 del Terzo Polo e 3 di Svp, alleato trentino dei dem. Insomma, siamo ben oltre una vittoria elettorale. In Piemonte persino il collegio di Torino-Circoscrizione 2, considerato blindato e per questo assegnato a un paracadutato d’eccellenza come Riccardo Magi di Più Europa, risulterebbe in bilico: qui la coalizione guidata dal Pd si attesterebbe al 39,5% incalzata dal centrodestra (che schiera l’assessore regionale di FdI Elena Chiorino) al 37,9. Nell’altro collegio torinese la partita è ancora più dura per i progressisti con Stefano Lepri dato indietro di 3 punti rispetto a un’altra sorella d’Italia, la deputata uscente Augusta Montaruli. A Collegno, l’ultimo collegio camerale considerato contendibile in Piemonte, il deputato piddino Davide Gariglio deve recuperare cinque punti rispetto alla leghista Elena Maccanti che paradossalmente rischia qualcosa per via di un possibile exploit di Italexit, data secondo queste simulazioni, oltre il 4%. Nel resto dell'area metropolitana torinese e nel Piemonte 2, invece, è un monocolore azzurro con distacchi, spesso, a due cifre.

Allargando la prospettiva a tutta l’Italia, gli unici collegi certamente rossi sono quelli di Firenze, Bologna e Scandicci, mentre i distretti sicuri per il centrodestra sono 117. Negli altri 25 la partita è più o meno aperta. Uno, in Trentino, è accreditato alla Svp.  

Ma se BiDiMedia si concentra sugli uninominali, le simulazioni “riservate” di Noto Sondaggi, sulle scrivanie di tutti i principali leader, analizzano i plurinominali con un focus sui partiti. Anche qui non mancano le sorprese. Secondo queste elaborazioni, innanzitutto, sia Più Europa sia la lista Sinistra Italia-Europa Verde non riuscirebbero a superare lo sbarramento, mentre Di Maio dovrebbe stare sopra l’1% seppur di poco. Noto prova anche a ipotizzare come potrebbe avvenire l’assegnazione dei seggi plurinominali. A sorpresa quello di Forza Italia potrebbe scattare a Torino (P01) dove la capolista è Claudia Porchietto e non nella provincia (P02), dove a guidare la pattuglia c’è il viceministro Gilberto Pichetto. Il collegio proporzionale di Torino (P01) è anche quello in cui il Pd dovrebbe riuscire a strappare due eletti (il listino è composto da Debora Serracchiani, che però scatterà verosimilmente in Friuli, Mauro Laus, Maria Cecilia Guerra e il già citato Lepri), mentre la Lega potrebbe rimanere a bocca asciutta (La capolista è Maccanti che è anche candidata all’uninominale di Collegno. Dietro di lei Flavio Gastaldi). Elezione pressoché certa anche per Daniela Ruffino di Azione, sempre nel collegio P01.

Il Movimento 5 stelle tiene botta e se, come non è escluso, otterrà un eletto in tre collegi proporzionali su quattro del Piemonte, oltre all’onnipresente Chiara Appendino potrebbero entrare anche uno o due tra l’ex assessore all’Urbanistica di Torino Antonino Iaria, il deputato uscente Luca Carabetta e, nella parte orientale della regione, l’astigiano Massimo Cerruti e il novarese Mario Iacopino. Noto, inoltre, nella sua simulazione effettuata considerando i risultati del 2018 e 2019 “supervaluta” il Terzo polo, indicandolo al 7,5% a livello nazionale con punte ben oltre la doppia cifra in alcuni seggi del Sud.

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