POLTRONE & SOFÀ

Il Carroccio sul Gran Paradiso

Più di un anno di trattative e alla fine è la Lega a spuntarla. Il nuovo presidente del Parco sarà Durbano, vicesindaco di Ceresole Reale, imposto da Molinari. Il parere delle Commissioni Ambiente di Camera e Senato. Poi la nomina del ministro

Lunghe trattative in alta quota e alla fine un nome che spunta tra le vette del Parco nazionale Gran Paradiso. Sarà, salvo ulteriori sorprese, Mauro Durbano, classe 1986, vicesindaco di Ceresole Reale, una laurea in Geografia per lo sviluppo e le risorse paesistiche e in tasca la tessera della Lega. Sul suo nome si sarebbe trovato l’accordo tra il segretario della Lega Riccardo Molinari, il ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.

Lo stesso Pichetto, a luglio, aveva concesso una proroga di sei mesi (fino al 29 gennaio) all’attuale commissario, Italo Cerise, nell’attesa che i partiti e le Regioni coinvolte (Piemonte e Valle d’Aosta) trovassero una sintesi tra i nomi presenti nella terna che il ministro aveva trasmesso ai due governatori. Gli altri due profili in ballo erano Andrea Fluttero, già sindaco di Chivasso e parlamentare di Forza Italia, sostenuto (senza barricate) dagli azzurri e Sara Garino, segretario della Lega di Leini, appoggiata da una parte del Carroccio del Canavese. Fuori dall’intesa è rimasta la Valle d’Aosta che non avrebbe dato il suo via libera sulla designazione di Durbano. Un niet di fronte al quale Pichetto, Cirio e Molinari avrebbero deciso di tirare dritto per evitare un ennesimo stallo.

Martedì verrà incardinato il parere delle commissioni Ambiente di Camera e Senato, in seduta congiunta. Il relatore è il deputato leghista Alessandro Benvenuto. La prossima settimana ci sarà il pronunciamento non vincolante. A quel punto toccherà a Pichetto l’onere della nomina così da chiudere definitivamente una querelle che dura dal 2022.

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