VERSO IL VOTO

Biella, faida in rosa Lega-FdI (e Corradino prega San Matteo)

Il sindaco uscente non convince nessuno, ma nel centrodestra è tutti contro tutti. Il segretario provinciale del Carroccio propone la sua consorte, Delmastro provoca col nome di Chiorino. E Gentile, ex primo cittadino, ritenta il colpaccio

Acque agitate nel centrodestra di Biella dove Lega e Fratelli d’Italia rischiano di dividersi al primo turno, così come sta accadendo a Vercelli. Mentre in Regione Piemonte, la presenza di Alberto Cirio ha placato la disfida sul candidato presidente, nelle principali città i sindaci uscenti vengono messi in discussione, complici anche alcune performance non proprio brillanti.

È quel che sta succedendo anche a Biella, dove il sindaco Dario Corradino (Lega) non riscuote i favori dello stato maggiore meloniano, che però è stato colto in contropiede dall’incidente in bici occorso al consigliere comunale Luca Zani, peraltro super testimone dei fatti di Capodanno in cui coinvolto il deputato pistolero Emanuele Pozzolo. Era lui, infatti, il nome su cui puntava il sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro che ora non sa che pesci prendere.

Il primo cittadino fa gli scongiuri e spera che il principio di ricandidare gli uscenti, che dopo la tranvata in Sardegna vale per i governatori, venga esteso pure ai sindaci: il caso Truzzu, paradossalmente, potrebbe giocare a suo favore. Nell’isola, infatti, il centrodestra ha dimostrato che cambiare cavallo all’ultimo momento rischia di essere una mossa azzardata e soprattutto controproducente, oltre che foriera di liti. Ma a livello locale la guerriglia continua.

Nei giorni scorsi l’ex parlamentare e presidente della Provincia Roberto Simonetti, oggi segretario provinciale della Lega, ha fatto sapere che il suo partito avrebbe puntato su una donna, Barbara Greggio, la quale accidentalmente è anche sua moglie. Delmastro ha raccolto il guanto di sfida e un po’ per provocazione un po’ per minaccia ha fatto sapere che anche lui avrebbe avuto una donna, gettando nell’agone il nome dell’assessora regionale Elena Chiorino, a lui molto legata. La faida è già in corso e ad approfittarne potrebbe essere l’ex sindaco Dino Gentile, che alle scorse elezioni era riuscito a rastrellare quasi il 28% delle preferenze e ad andare al ballottaggio, tenendo fuori dal secondo turno il candidato del centrosinistra Marco Cavicchioli. La lista civica Buongiorno Biella, a suo tempo ispirata dall'ex Pd poi Azione Gianluca Susta, è in ebollizione e Andrea Foglio Bonda, consigliere comunale uscente, ha già fatto sapere di non avere questa volta nessuna intenzione di sostenere Gentile.

Questa volta i dem puntano su Marta Bruschi, consigliera comunale, uscita dall’anonimato grazie all’intemerata di un collega leghista che l’aveva rimbrottata per aver momentaneamente abbandonato l’aula. Lei, però, s’era assentata per andare ad allattare e allora giù di patriarcato, sessismo, misoginia e tutto il resto. Rispetto a cinque anni fa oggi il Pd sarebbe pronto a sostenere Gentile qualora arrivasse di nuovo lui al ballottaggio, almeno per strappare la città a Lega e FdI, difficile il discorso inverso: tra i sostenitori dell’ex sindaco in pochi virerebbero su Bruschi al secondo turno. Il problema, non da poco, è che anche una parte del centrodestra sarebbe più che propenso a correre con Gentile.

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