Imprese al G7, "su sfide green serve essere veri partner"

"L'obiettivo della neutralità climatica è tremendamente ambizioso: entro il 2030 la capacità mondiale di energia rinnovabile deve triplicare e l'efficienza energetica deve raddoppiare. Abbiamo bisogno di attivare contemporaneamente molteplici fattori, e nessuno può essere attivato da settore privato o dal pubblico da soli", avverte Emma Marcgegalia, presidente del B7, aprendo a Torino la "G7 Industry Stakeholder Conference", il confronto tra le 'Confindustrie' ed i governi del G7 alla sua seconda tappa, in occasione del G7 Clima, Ambiente e Energia. Ed ai governi del G7 Emma Marcegaglia dice: "Abbiamo bisogno di essere partner. Veri partner, a beneficio di tutti." Il contributo delle imprese è articolato su "un triplice approccio", spiega: "Come potenziare l'efficienza delle risorse e l'economia circolare. Come avanzare nel processo di decarbonizzazione. Come sostenere la transizione energetica". Questa sera, un primo confronto dei ministri con gli industriali del B7, a Palazzo Stupinigi, anticiperà la riunione ministeriale di domani e dopodomani alla Reggia di Venaria. Servono "politiche industriali mirate e coordinate", avverte la presidente del B7: "Non ci sarà alcuna transizione giusta, ma solo una diffusa delocalizzazione industriale, se i nostri governi, e ben oltre il G7, non riusciranno a convergere le politiche industriali nazionali verso gli stessi obiettivi condivisi". Emma aArcegaglia evidenzia otto punti. "La sicurezza energetica deve essere garantita a prezzi accessibili per preservare e potenziare ulteriormente la competitività delle industrie". E bisogna "sostenere la ricerca, lo sviluppo e la diffusione di tecnologie innovative senza pregiudizi ideologici. Reattori nucleari di prossima generazione, elettrificazione e stoccaggio, energia eolica e solare, fusione nucleare, carburanti a basso tenore di carbonio come gli e-carburanti e i biocarburanti, cattura e utilizzo del carbonio (CCUS), idrogeno e ammoniaca e altre opzioni devono essere perseguite". Le Confindustrie avvertono che "sono necessari enormi investimenti pubblici e privati mirati per generare più energia rinnovabile e a basso tenore di carbonio e rendere le reti infrastrutturali più resilienti e interconnesse. E - sottolinea ancora l'industriale dell'acciaio, past president di Confindustria - abbiamo bisogno della più ampia neutralità tecnologica, quindi fondi dedicati, strumenti finanziari e strumenti dei mercati finanziari devono mirare sia alle tecnologie mature che a quelle di transizione, mentre le tassonomie e le etichettature devono convergere comprendendo tutte le opzioni disponibili per sostenere la transizione". Altro punto: "L'efficienza delle risorse e l'economia circolare devono occupare un posto centrale in tutti gli approcci nazionali, regionali e multilaterali. Promuovere soluzioni positive per la natura per affrontare l'adattamento ai cambiamenti climatici è un imperativo collettivo e le imprese sono pronte a fare la propria parte del lavoro". E "nessuno deve essere lasciato indietro. Il G7 deve agire in modo inclusivo verso i Paesi meno sviluppati". Per consentire la riconversione dei settori industriali difficili da decarbonizzare "gli incentivi per ridurre il costo delle tecnologie e dei vettori energetici sostenibili e a basso tenore di carbonio meno competitivi devono essere allineati. Parallelamente, per limitare le interruzioni, il G7 deve avanzare nell'armonizzazione dei quadri dei mercati del carbonio e dei meccanismi di prezzo del carbonio". Ultimo punto: "L'intelligenza artificiale può essere un elemento di cambiamento in molti settori, dalla manutenzione predittiva alla pianificazione delle infrastrutture, al monitoraggio dei fenomeni ambientali, a rispondere in modo più flessibile alla domanda di energia". Come B7, già con l'appuntamento di Verona al G7 Industria, e nel percorso di avvicinamento al G7 di giugno, l'obiettivo degli industriali è concordare "azioni politiche concrete" da trasmettere alla presidenza del G7, offrire proposte e riflessioni con "pragmatismo lungimirante". Con un chiaro tema di fondo: "La competitività delle industrie deve essere una preoccupazione collettiva per il G7".

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