VERSO IL VOTO

Schillaci (e Lollobrigida) in Piemonte. Chiorino "prenota" la Sanità

Il ministro della Salute in visita all'ospedale di Biella, poi il convegno sotto la regia di Delmastro. Prima di lui era stata la volta del sottosegretario Gemmato. Un cordone sanitario dei meloniani per preparare la nomina all'assessorato più importante?

Fratello ministro, sorella assessora. Non pare un suggerimento strampalato quello che invita a guardare quanto accade a Biella per cercare di comprendere ciò che potrà succedere a Torino, più precisamente nel grattacielo della Regione quando si tratterà di decidere a chi mettere in mano le redini della sanità piemontese.

Il posto che il leghista Luigi Icardi s’appresta a lasciare, senza né l’eventualità né l’intenzione di un bis, è non da oggi quello più ambìto e altrettanto delicato nell’azione politica della Regione e, di conserva, oggetto delle trattative e (si spera) dei ragionamenti più complessi. Oggi, con le liste d’attesa ancora lunghe e i Pronto Soccorso sempre sull’orlo del collasso, non stupisce se non c’è sondaggio – uno dei più recenti quello di BiDiMedia per lo Spiffero – da cui non emerga come priorità assoluta per i cittadini proprio a risposta ai bisogni di salute. Onori e oneri, insomma, per chi dovrà guidare questo settore nella prossima legislatura che non potrà evitare, fin dalle prime settimane, di avviare l’iter legislativo per dare al Piemonte un nuovo piano sociosanitario, oltre che affrontare e auspicabilmente risolvere i problemi pocanzi citati, insieme a non pochi altri.

Non è un mistero che, come più volte scritto qui negli ultimi mesi, Alberto Cirio abbia in mente di incidere personalmente, ancor più di quanto non abbia fatto dal Covid in poi, su questa materia. Da qui l’idea, ovviamente non manifestata apertamente, ma neppure recisamente smentita, di affidare la delega a una persona di sua stretta fiducia, magari un po’ meno targata partiticamente di quanto non ritenga invece chi proprio facendo pesare il risultato elettorale, legittimamente, sia pronto a rivendicare quella posizione all’interno della giunta.

Non serve neppure sfogliare le prime pagine del manuale Cencelli, nella versione aggiornata alle coalizioni, per sapere che seguendo lo schema consolidato la Sanità andrebbe dritta a Fratelli d’Italia. Un’eventualità che esiste e resiste e che sarebbe messa in discussione soltanto nel caso in cui lo schema del governatore dovesse trovare la strada spianata, naturalmente in cambio di un maggior numero di competenze per il partito di Giorgia Meloni. Partito che, tuttavia, non pare affatto disposto a mettere da parte la naturale rivendicazione dell’assessorato. A lungo si è indicato l’attuale titolare del Welfare, Maurizio Marrone, come la figura più interessata e con maggiori chance.

Un ritratto che resta del tutto valido e attuale, ma che probabilmente dovrà fare i conti con una concorrenza interna. E qui si arriva Biella, dove oggi è atteso il ministro della Salute Orazio Schillaci. Prima all’ospedale, poi nel primo pomeriggio al convegno “La nuova sanità: più servizi, meno burocrazia”. Titolo originale come una notte sulla volante per un cronista alle prime armi, ma alle prime armi (senza alcun doppio senso, per carità) non sono certo gli artefici della kermesse con ospite il ministro. La regia, manco a dirlo visto dove si svolge, è del sottosegretario alla Giustizia Andrea Delmastro e della sua pupilla politica Elena Chiorino, oggi assessore regionale a Lavoro e Istruzione, domani chissà, magari proprio alla Sanità. Il suo peso nel partito come nell’alleanza è cresciuto non poco nei cinque anni incominciati da matricola. Il primo posto nel listino del presidente è un segnale chiaro, anche se va ricordato che Marrone, da politico fino al midollo, ha scelto e voluto misurarsi con le preferenze. 

Si dovrà misurare con la compagna (pardon per il termine non proprio gradito da quelle parti) di partito per la poltrona da cui cercare di tradurre in pratica lo slogan del convegno che, da Biella, parla al Piemonte? Pura casualità, ma non più tardi di paio di mesi addietro a scegliere ancora Biella per annunciare più soldi dal Governo alle Regioni per ridurre le liste d’attesa era stato un altro Fratello come il sottosegretario alla Sanità Marcello Gemmato

Quasi una Capalbio sanitaria della destra, la capitale del tessile dove la tela dei Fratelli sembra presentare la trama per confezionare a pennello l’abito del prossimo titolare dell’assessorato di maggior peso. Come il ministro, pure il sottosegretario aveva visitato l’ospedale, con il collega farmacista Mario Sanò a far gli onori di casa quale direttore generale dell’azienda sanitaria che rumors dicono potrebbe lasciare a fine anno per tornare nella sua Asl Cuneo2, naturalmente con identico ruolo e convinto sostegno fraterno. Gemmato era stato pure al Fondo Edo Tempia, la prestigiosa istituzione affiancata dalla Fondazione Edo ed Elvo Tempia, convenzionata con alcune aziende sanitarie regionali e diretta da Pietro Presti, il consulente per la Sanità di Cirio, il cui nome è anch’esso tra quelli che circolano per la successione ad Icardi.

Oggi ad accompagnare il ministro, come allora il sottosegretario, ovviamente lei, la Chiorino. Che sempre in questo venerdì biellese, farà il bis, essendo atteso pure il fratello-cognato Francesco Lollobrigida con prevista visita a un birrificio. Chiamami Chiorino, sarò la tua… assessora alla Sanità. Prosit, anzi salute.

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