REGIONE

Piemonte, giunta a tempo di record: in campo la squadra del Cirio bis

A pochi giorni dalla proclamazione, il governatore presenta i nuovi assessori. Nessuna sorpresa rispetto alle indiscrezioni della vigilia. Chiorino vice, Chiarelli e Bongioanni fanno incetta di deleghe. Dopo tanto strepitare uno strapuntino per Porchietto

Nessuna sorpresa rispetto a quanto anticipato nei giorni che hanno preceduto quello dell’annuncio ufficiale con cui Alberto Cirio, pochi minuti fa, ha messo il sigillo alla giunta del suo secondo mandato alla guida del Piemonte. Un’amministrazione regionale con la più che prevedibile trazione di Fratelli d’Italia in un ribaltamento dei pesi rispetto alla Lega che quel ruolo lo esercitò nello scorso quinquennio e l’ingresso non proprio marginale della lista civica Piemonte Moderato e Liberale nella compagine nella maggioranza di centrodestra e, di conseguenza, nell’esecutivo.

Un fatto è certo, Cirio corre. Mentre il governatore della Basilicata Vito Bardi è ancora alle prese per la formazione della sua squadra a due mesi dal voto, il rieletto presidente del Piemonte ha risolto la questione dopo quattro giorni alla proclamazione.

A cercare qualche novità rispetto alle anticipazioni, forse lo si può trovare nel numero di competenze che, al momento, il presidente ha tenuto per sé. Eccole nel dettaglio: Coordinamento politiche regionali, legalità, Diritti, Pnrr, Fondi europei e rapporti con le istituzioni Ue, Rapporti con la Conferenza Stato-Regioni,  Affari internazionali e comunicazione, Grandi eventi, Benessere animale. A un primo sguardo non sfugge la scelta del governatore di occuparsi in prima persona di quei Diritti che, proprio per essere uno dei cavalli di battaglia della sinistra e motivo di scontro tra maggioranza e opposizione a livello nazionale, avrebbero potuto rappresentare una linea molto più rigida e identitaria se affidati a FdI o anche alla Lega. Probabile, quindi, intravvedere l’intenzione di Cirio di tenere sul punto la linea moderata propria del suo partito, Forza Italia, anche in ambito regionale. Non stupiscono le materie europee e internazionali, già di sua pertinenza in passato e strettamente legate alla sua esperienza da europarlamentare e la sua stessa nota proiezione verso l’estero, ulteriormente confermata dalla missione negli Stati Uniti da cui è appena rientrato.

Al suo fianco, nel ruolo assai ambìto (tra i Fratelli) di vicepresidente, Elena Chiorino che conserva Istruzione, Merito e Diritto allo studio universitario, Lavoro, Formazione professionale e Welfare aziendale, aggiungendo i Rapporti con le società a partecipazione regionale che nella scorsa legislatura erano in capo alla Lega.

Restando nel partito di Giorgia Meloni, al capogruppo uscente Paolo Bongioanni vanno Commercio
Agricoltura e cibo, Parchi, Caccia e pesca, Peste suina. Marina Chiarelli, new entry meloniana direttamente dal Comune di Novara dov’era vicesindaco, assume un pesante pacchetto di deleghe composto da Turismo, Cultura Sport e Post olimpico, Pari opportunità e Politiche giovanili. Maurizio Marrone, recordman di preferenze e a lungo assessore in pectore alla Sanità, ma anche non nascosto aspirante alla vicepresidenza, si occuperà di Politiche sociali e dell’integrazione socio-sanitaria, Emigrazione e cooperazione decentrata e internazionale, Usura e beni confiscati, Politiche della casa, delle famiglie e dei bambini. A completare la nutrita pattuglia fraterna, Federico Riboldi il quale occuperà la pesante e non sempre comoda poltrona di assessore alla Sanità, delega che associa anche quelle a Livelli essenziali di assistenza, Prevenzione e sicurezza sanitaria e la strategica Edilizia sanitaria cui attiene il vasto piano di realizzazione dei nuovi ospedali in Piemonte.

Passata da sette a due assessori, la Lega dopo accese trattative interne e susseguenti non ancora placati mal di pancia, rischiera l’uscente Matteo Marnati che sostanzialmente mantiene le deleghe che aveva, occupandosi di Ambiente, energia e coordinamento del Tavolo permanente regionale per l'emergenza alla siccità, Innovazione, ricerca e connessi rapporti con Atenei e centri di ricerca pubblici e privati, Servizi digitali per cittadini e imprese. 

Entra per la prima volta a Palazzo Lascaris per immediatamente trasferirsi al Grattacielo l’altro leghista, Enrico Bussalino, presidente della Provincia di Alessandria e fedelissimi del conterraneo mandrogno Riccardo Molinari. A lui vanno temi fortemente identitari per la Lega come l’Autonomia, ma anche la Sicurezza (su cui avevano messo gli occhi i Fratelli d’Italia) e Polizia locale, per non dire dell’Immigrazione, cui si aggiungono Logistica e infrastrutture strategiche, ma anche gli Enti locali. 

Due riconferme per Forza Italia. Marco Gabusi continua a occuparsi di Trasporti e infrastrutture, Opere pubbliche e difesa del suolo, Protezione civile e gestione dell’emergenza profughi. Riassegnato il Bilancio all’altro azzurro, Andrea Tronzano che avrà anche Finanze e programmazione economica e finanziaria, Sviluppo delle attività produttive, industria, artigianato, Pmi e imprese cooperative, insieme all’Internazionalizzazione e attrazione investimenti.

A completare la formazione, i due assessori della lista civica del presidente. A Marco Gallo le deleghe relative allo Sviluppo e promozione della montagna, aree interne e Gal, Sistema neve, Tutela delle aree protette (foreste, parchi, aree Unesco, Sic e Rete Natura 2000), Attività estrattive, Programmazione territoriale, paesaggistica ed urbanistica, Biodiversità e tartuficoltura. Gian Luca Vignale si occuperà di Personale, Organizzazione e patrimonio, Affari legali e contenzioso, Rapporti con il Consiglio regionale, Delegificazione e semplificazione dei percorsi amministrativi, Fondi di Sviluppo e Coesione.

Annunciata anche la nomina dei due sottosegretari, anche se ancora non sono state decise per loro eventuali deleghe. Come ampiamente annunciato uno dei due è l’ex capogruppo leghista Alberto Preioni, mentre l’altro posto dopo bizze e proclamati dinieghi è stato assunto dall’ex parlamentare di Forza Italia Claudia Porchietto. Negli ultimi giorni pareva intendesse rifiutare quel ruolo di seconda fila, ma quando si è arrivati alla stretta finale tra incontri romani, perorazioni e strepitii Porchietto ha ottenuto quel che pareva voler sdegnosamente rifiutare.

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