Scuola, difendiamo la libera scelta

In una società pluralista e democratica si deve poter scegliere il servizio ritenuto il migliore (e la sua valutazione dovrebbe essere esercitata anche da famiglie e studenti) all'interno di un'offerta plurale e garantita dalla conformità agli ordinamenti generali

L'Agesc assiste con un certo sgomento allo stravolgimento del principio di libera scelta educativa che emerge dalla lettura di alcuni articoli sui giornali locali e nazionali. Da decenni infatti, e ancor più dopo la legge 62/2000 che pone sullo stesso piano le scuole statali e paritarie rispetto al servizio pubblico, noi genitori delle Scuole Cattoliche sottoponiamo all'attenzione del livello politico ed istituzionale, nonché della pubblica opinione, la questione della libera scelta che i genitori dovrebbero poter esercitare nel diritto-dovere di educare i propri figli secondo i valori e le norme condivise in quella che è la prima e più importante forma di società prossima ai figli e cioè la famiglia.
 
Su casi come quello di Bibiana (il Comune finanzia la costruzione di una scuola dove ne esiste già una, nonostante le norme della D.G.R. 252/2013) vediamo invece denominare “libera scelta” quella di genitori che vogliono sul territorio di residenza la presenza di una scuola statale (nel caso specifico una scuola materna) anche dove il servizio pubblico viene già assicurato da una scuola paritaria (peraltro molto apprezzata dai cittadini residenti).
 
La motivazione addotta è di tipo economico: la scuola paritaria prevede una retta a carico delle famiglie, quella statale invece no. Proprio su questo punto sembrano convergere le necessità dei suddetti genitori e quelle di noi genitori di Scuole Cattoliche: l'istruzione dovrebbe essere garantita e pagata da quello stesso Stato cui destiniamo una grande parte del reddito familiare sottoforma di tasse sempre più esose.
 
In una società pluralista e democratica si deve poter scegliere il servizio ritenuto il migliore (e la sua valutazione dovrebbe essere esercitata anche da famiglie e studenti) all'interno di un'offerta plurale e garantita dalla conformità agli ordinamenti generali dell'istruzione pubblica. In un contesto socio-economico complesso come quello attuale vi è una più matura consapevolezza della necessità di valutare l'efficacia e l'efficienza dei servizi di pubblica utilità alla persona, quali il servizio scolastico e quello formativo: vogliamo ottimisticamente pensare che siano ormai maturi i tempi per attuare anche in Italia un ordinamento scolastico che riconosca il merito e i principi di buona amministrazione, sia per la soddisfazione da parte dei fruitori del servizio - studenti, genitori, società civile - sia per l'ottimizzazione delle risorse pubbliche finanziate con i nostri tributi.

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