Non si protesta a volto coperto

Infrangere le regole non è propriamente dissentire da qualcos’altro portando in evidenza le proprie convinzioni ma più semplicemente “mettersi al di fuori” della legislazione corrente. Il tentativo di derubricare il non rispetto della zona rossa in Val di Susa per manifestare contro la Tav, non può e non deve essere letto come mero dissenso popolare. Esprimendo la massima solidarietà alle forze dell’ordine e nel contempo stesso rispettando coloro che in maniera convinta si trovano ad osteggiare il progetto Tav e con altrettanta convinzione portano avanti tale avversità al progetto, non rimane che sottolineare come una parte di cittadini, molte volte non valsusini, compiano azioni al di fuori della democratica manifestazione.

Vedere persone a volto coperto che scagliano sassi e quant’altro verso le forze dell’ordine depotenzia quello che è un movimento, lontano anni luce dal sottoscritto, ma che deve avere in essere tutte le condizioni per manifestare la propria avversità.

Un progetto per il quale rimane la mia, e non solo, ferma convinzione che avrà più benefici che negatività una volta ultimato. Non possiamo più permettere che il tutto venga derubricato a mero scontro fisico tra rappresentanti delle forze dell’ordine e gruppi di persone non propriamente presenti per il vero scopo del comitato No Tav. Comitato che dovrà continuare nella sua azione di contestazione, sempre nel rispetto delle regole, e che dovrà altresì trovare quegli anticorpi per isolare e fermare possibilmente un gruppo di facinorosi che non ha sicuramente a cuore il futuro dei valligiani in toto. Dalle manifestazioni di contrarietà se sviluppate e portate avanti con senno e ragione, si potrebbe attingere dei seri suggerimenti per rendere sempre meno impattante questa prioritaria opera di apertura verso l’Europa, la non costruzione di tali anticorpi aprirebbe al rischio di essere vincolati e visti come semplici portatori di disordine pubblico, quest’ultimo certamente non reale per chi ha seguito il movimento nel suo sviluppo seppur contrario alle proposizioni dello stesso ma la connivenza con tali gruppi o semplicemente la sopportazione di essi non era e non sarà mai elemento di spessore in positivo. La maturità passa da una presa di posizione chiara non solo a parole ma anche nei fatti, nel rispetto reciproco delle idee altrui.

*Gian Carlo Locarni, responsabile dipartimento ambiente Lega Salvini Piemonte

print_icon