Fonsai: pg, non è vero che a Torino si è fatta "ingiustizia"

"Va ristabilita la verità e l'obiettività delle vicende e delle dinamiche. E nelle dinamiche processuali vi è anche la diversa valutazione da parte di diversi giudici, il giudice non deve essere apprezzato solo quando assolve". Così il procuratore generale di Torino, Francesco Enrico Saluzzo, che in un comunicato stampa ha risposto ad alcuni articoli di giornale riguardanti il processo Fondiaria Sai e, in particolare, la vicenda di uno degli imputati, Giulia Ligresti, condannata in modo definitivo, fra le altre cose, per falso in bilancio. La risposta di Saluzzo si riferisce a un articolo comparso ieri sul quotidiano "Il Giornale" che commentando la scarcerazione di Giulia Ligresti ha titolato "Giulia Ligresti liberata dall'ingiustizia". "Quel che più ha attirato la mia attenzione e ora la mia ferma "censura" - scrive il pg - è la prospettazione di un quadro in base al quale a Torino si sia fatta "ingiustizia" e a Milano si sia fatta giustizia. Rifiuto questo modo di informare, soprattutto perché postula e tende a far credere che vi sia un primato della magistratura e della giurisprudenza di una sede (oggi Milano domani chissà) su quella di altri luoghi". E infine "si è preferito parlare - senza alcun fondamento - di "ingiustizia plateale", "decisioni sconcertanti" e altro e di rappresentare che il processo di Torino sia stato ingiusto e sbagliato e, per fortuna, l'Autorità giudiziaria di Milano sia intervenuta per riparare i torti".

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