SOTTOGOVERNO

La Lega occupa le case popolari

Il partito di Salvini fa man bassa di posti nelle Atc. Schermaglie interne per ridimensionare il peso dei novaresi e limare le unghie al torinese Ricca. Una sola presidenza, quella torinese, a Forza Italia

Una disfida sotterranea, latente, si sta consumando nel centrodestra piemontese e le prossime nomine del sottogoverno regionale saranno il primo terreno di scontro, come dimostra il braccio di ferro già in corso per i vertici delle nuove Agenzie per la casa. Per bocca del proconsole salviniano Riccardo Molinari, il Carroccio ha già fatto sapere ad Alberto Cirio che intende riservare per sé le presidenze delle Atc del Nord e del Sud (la prima accorpa le province di Novara, Verbania, Vercelli e Biella; nella seconda ci sono Alessandria, Asti e Cuneo). Forza Italia si prenda pure l’Atc di Torino dove il governatore sarebbe disponibile ad accontentare i deputati Claudia Porchietto e Carlo Giacometto, riconsegnando le chiavi di corso Dante ad Elvi Rossi, già presidente durante la giunta Cota, poi vice di Marcello Mazzù nei cinque anni di centrosinistra e ora lì che scalpita in attesa di riprendere le redini. Sarebbe il riconoscimento per il sostegno offerto in campagna elettorale all’ex sindaco di Orbassano Eugenio Gambetta, primo dei non eletti nella lista azzurra.

Tutto a posto? Non proprio. A scompaginare i piani di Cirio e Molinari ci sta pensando il numero uno della Lega di Torino e assessore regionale Fabrizio Ricca, sfruttando anche la sua delega alle Partecipate che gli consente di metter becco nelle nomine. Non è un mistero che Ricca voglia consolidare la sua posizione nel partito erigendo nel capoluogo una propria enclave in grado di resistere all’asse tra Molinari e il potente partito di Novara, guidato dal sindaco Alessandro Canelli. Per farlo, Ricca da un lato sta coltivando un rapporto sempre più stretto con Giancarlo Giorgetti, uomo forte di via Bellerio, e dall'altro piazzando suoi uomini nelle caselle strategiche del sottogoverno piemontese. “L’Atc di Torino va alla Lega” si è impuntato, “che Forza Italia e FdI si spartiscano le vicepresidenze”. Su quella partita il suo nome è Umberto Trabucco, un tempo vicino ad Agostina Ghiglia, che negli anni ruggenti di An e del Pdl lo fece designare prima nel consiglio di amministrazione di Gtt e poi nell’Edisu, l’Ente per il diritto allo studio. Da anni ormai ha lasciato Fratelli d'Italia per la Lega e nella campagna elettorale per le regionali è apparso in più occasioni accanto a Ricca, tra un aperitivo e un incontro conviviale, sempre a caccia di voti. La sua nomina, tuttavia, incontrerebbe più di un ostacolo e non solo per una questione di equilibri politici: il bando studiato dalla passata giunta per Atc richiede espressamente tra i requisiti “esperienza nel governo del territorio” e “competenza in materie di edilizia sociale”, due atout che Trabucco non può certo vantare, a differenza di Rossi che è stato sindaco a Frossasco, nel Pinerolese, poi consigliere in Provincia di Torino e assessore a Orbassano. Inoltre su Trabucco pende una condanna della Corte dei Conti risalente ai tempi in cui sedeva nel cda di Gtt, quando votò il provvedimento contestato dai giudici contabili con cui board dell’azienda assegnava una consulenza all’allora presidente Roberto Barbieri. Anche su Rossi, tuttavia, aleggia una vicenda giudiziaria, quella che lo vede coinvolto assieme a Mazzù, per la vendita di un alloggio popolare al padre dell’ex deputata Paola Bragantini. Si vedrà.   

Di certo quella di Trabucco, per Ricca, è un’arma spuntata, ma la sfida sulle nomine non si fermerà certo qui e sono tante le società, agenzie e fondazioni su cui il giovane assessore ha messo gli occhi. Sarà una sfida all’ultima poltrona, in un mosaico tutto da comporre in cui non mancano gli appetiti come dimostrano le centinaia di domande giunte in piazza Castello per uno strapuntino nel sottogoverno regionale. Da una parte Ricca e la Lega di Torino, dall'altra Molinari che conta su Cirio anche per ridimensionare le ambizioni del suo assessore.

Intanto nel quadrante Nord del Piemonte, un altro braccio di ferro, tra la Lega di Novara e quella del Vco, pare essersi concluso a favore di quest’ultima: sarà infatti Marco Marchioni, responsabile amministrativo del Carroccio verbanese e cugino del sindaco di Omegna Paolo Marchioni a succedere a Giuseppe Genoni (nominato in quota Pd dalla giunta Chiamparino). L’ha spuntata su Roberto Beatrice, sindaco di Grignasco, primo escluso alle regionali dello scorso anno nel collegio novarese. Per quanto riguarda, infine, l’Atc del Piemonte Sud, Molinari ha già fatto sapere che indicherà un profilo di sua fiducia, il cui nome risponderebbe all'ormai ex capo di gabinetto del Comune di Alessandria Roberto Molina. Il quale ha appena lasciato Palazzo Rosso (le sue dimissioni saranno effettive dal primo ottobre) affermando di voler tornare a tempo pieno al suo impiego in banca. In realtà, si tratterebbe di una breve pausa in attesa di un incarico prestigioso nel sottogoverno regionale.

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