Biella: forno crematorio, chiesti 8 anni per titolari Socrebi 

Prima udienza, a Biella, per gli abusi nella gestione del tempio crematorio. Il procuratore Angela Teresa Camelio ha chiesto otto anni e tre mesi per Alessandro Ravetti e otto anni per il fratello Marco. Respinta la richiesta degli avvocati, che avevano chiesto una condanna a tre anni e mezzo, è alta dunque la richiesta della procura nei confronti dei titolari della Socrebi, la ditta che aveva in gestione il forno. Una "lugubre catena di montaggio della morte", come era stato definito nell'ottobre 2018 dagli inquirenti, che vi trovarono ossa rotte e abbandonate, ceneri di corpi diversi mescolate e poi smaltite come normali rifiuti. Fuori dal tribunale alcuni famigliari dei defunti cremati nel forno cittadino con un ritmo - secondo l'accusa - pari ad almeno il doppio dell'impianto, per poter mantenere i tempi. Il controllo della struttura è tornato di recente al Comune di Biella.

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