Torino: Comune studia divieto uso animali per accattonaggio

Vietato utilizzare "qualsiasi specie animale per la pratica dell'accattonaggio. Gli animali di cui sopra saranno sequestrati e ricoverati presso il canile municipale o in strutture definite in accordo con l'Ufficio Tutela Animali". È quanto prevede una proposta di modifica al Regolamento Tutela Animali del Comune di Torino, che rispetto alla norma in vigore toglie le precisazioni in merito allo stato di maltrattamento degli animali in questione. "Nessun intento punitivo o volontà di separare chi vive per strada dai loro animali o di sanzionare i senzatetto" assicura il consigliere M5s Federico Mensio che insieme alla collega Chiara Giacosa ha lavorato al nuovo testo in discussione da diversi mesi. "Il nostro intento - spiega - non è certo colpire chi ha un animale da compagnia, ma chi lo sfrutta appositamente per la pratica dell'accattonaggio. Si vogliono evitare i comportamenti che ledono al benessere degli animali e il nuovo regolamento speriamo abbia anche un effetto deterrente nei confronti di chi ha un animale non per affetto ma per sfruttarlo. Ricordo anche - aggiunge - che abbiamo ampliato l'offerta nei dormitori per chi ha un cane". Il consigliere spiega ancora che "abbiamo recepito le varie istanze tenendo anche conto della normativa vigente in fatto di maltrattamenti animali. Non siamo certo la prima città a farlo - precisa -. A Roma, ad esempio, è in vigore la stessa cosa dal 2005 e finora nessuno ha sollevato dubbi o polemiche".

"Sappiamo tutti che per molte persone che vivono in strada la compagnia di un animale è estremamente preziosa. Infatti nessuno pensa di sottrarglieli". Ad affermarlo, in un post Facebook, la sindaca di Torino Chiara Appendino. "Tuttavia - sottolinea - sappiamo anche che, in alcuni casi, questi animali vengono sfruttati senza alcuno scrupolo esclusivamente per le pratiche di accattonaggio. Dietro questi fenomeni si possono celare racket e veri e propri traffici". Appendino evidenzia dunque che "è qui che le autorità cittadine devono essere attente e pronte a intervenire. È anche in tal senso che è appena iniziato l'iter di revisione del regolamento comunale della Città di Torino che - precisa - è ancora una bozza". La sindaca ribadisce dunque che "questa amministrazione ha sempre messo il tema della tutela dei più deboli al centro della propria azione. La povertà non è una colpa - prosegue - e ogni società che si rispetti ha il dovere di intervenire sulle cause ed estirparle. I problemi delle persone che dormono in strada si affrontano attraverso il lavoro di concerto delle istituzioni e delle associazioni che operano sul territorio e sono molte le realtà - conclude - che riconoscono l'efficacia dei sistemi di assistenza della Città di Torino".

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