EMERGENZA COVID

Visite nelle Rsa, tamponi gratis per i famigliari degli anziani

La Regione fornirà i test. Dal Governo si attendono le annunciate linee guida. Cirio: "Oggi maglie troppo strette, vanno subito allargate". Resta il nodo degli operatori no vax, ancora al loro posto per una questione di privacy. Icardi: "Il 96% è Covid free"

Saranno gratuiti i tamponi rapidi cui dovranno sottoporsi i famigliari degli ospiti per entrare nelle Rsa, nel caso non siano ancora vaccinati o siano immunizzati per aver contratto il Covid. È quanto deciso dalla Regione Piemonte che metterà a disposizione delle strutture i test, in vista dell’attesa riapertura con le nuove regole che, peraltro, ancora si attendono dal Governo nonostante l’ex sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa l’altro ieri le avesse annunciate “nel giro di poche ore”. Un provvedimento sollecitato alla luce dell’attuale situazione nell’ambito delle case di riposo che, in Piemonte, vede "attualmente – come ha spiegato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi – il 96,5% delle Rsa Covid free, ovvero 659 strutture sulle 748 totali”. Altrettanto importante per cambiare in fretta le regole, “allargando le maglie oggi troppo strette”, come osserva il governatore Alberto Cirio, il risultato della campagna vaccinale che vede il 97% degli ospiti vaccinati con la prima dose, e l'83% con la seconda”. 

C’è, tuttavia, ancora un aspetto di criticità rispetto a una sicurezza acquisita dalle strutture che ha portato quelli che furono i teatri di vere e proprie stragi nella prima ondata e in parte anche nella seconda a luoghi tra i più sicuri e riguarda i dipendenti che rifiutano di vaccinarsi. Pur se una stima li indica in numero esiguo, sono ancora lì al loro posto senza che possano essere applicati i provvedimenti di impiego in altro ruolo o sospensione previsti dal decreto dello scorso primo aprile. Il sistema che prevede l’invio degli elenchi dei vaccinati da parte delle Asl alle Rsa si è inceppato: “C’è un problema di privacy sollevato dal garante, che si sta affrontando a livello di Governo”, spiega Icardi ribandendo “l’applicazione di misure severe per tutelare la salute degli ospiti, non appena si sarà superato questo ostacolo”.

Per oltrepassare gli altri ostacoli, dalle vetrate alle tende di plastica, che ancora dividono gli anziani dai loro famigliari nei casi in cui le strutture, in Piemonte circa l’80%, consentono le visite bisognerà attendere le linee guida proposte dalla Conferenza delle Regioni e ancora all’esame dell’Istituto Superiore di Sanità e del Governo. “Ormai tutti concordano che le attuali norme che risalgono al luglio scorso e per alcuni aspetti a una circolare di novembre sono superate e troppo stringenti alla luce dell’attuale situazione”, sottolinea Icardi che annuncia anche l’intenzione della Regione di “favorire un percorso più facile per l’inserimento di nuovi ospiti nelle Rsa”. Oggi le strutture lavorano a circa il 70% del loro potenziale “e non possiamo pensare che questa situazione possa protrarsi con pesantissime ripercussioni economiche e occupazionali”, osserva mettendo in agenda una revisione delle tariffe, “evitando, però, che questo vada a incidere sulle rette pagate dalle famiglie”.

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