ECONOMIA DOMESTICA

I commercianti bocciano Appendino

Severa valutazione degli imprenditori del terziario della provincia di Torino sull'operato dei cinque anni della giunta grillina: l'85% è scontento delle azioni messe in campo a sostegno dell'economia. Ztl, turismo e fiscalità i punti dolenti. La questione del Green pass

È severa la valutazione dei commercianti sull’operato di Chiara Appendino e della sua giunta durante questo mandato: quattro su cinque – il campione è di 800 imprese – si sono detti scontenti delle azioni messe in campo a sostegno dell’economia. Una bocciatura che la sindaca condivide con il suo assessore al Commercio Alberto Sacco. È il risultato della ricerca sulle imprese del terziario della provincia di Torino, realizzata da Confcommercio in collaborazione con Format Research tra il 21 giugno e il 9 luglio scorsi. Il malcontento riguarda tanto gli aspetti della vita urbana, quanto le politiche di fiscalità locale e la valorizzazione del territorio dal punto di vista turistico. Per quanto riguarda il turismo l’85 per cento delle imprese boccia l’operato di Palazzo Civico con cui non sono mancati gli scontri a partire dal progetto poi accantonato della nuova Ztl, voluto dall'assessore Maria Lapietra. Alla nuova amministrazione che governerà la città i commercianti chiedono una diversa gestione dei trasporti, politiche per incentivare il turismo e politiche di fiscalità locale, con il rilancio dell’economia locale, il taglio delle tasse, la promozione e la valorizzazione nazionale e internazionale di Torino.

La ricerca fotografa inoltre ad una timida risalita del clima di fiducia in tutti i settori merceologici durante il secondo trimestre dell’anno. Resta tuttavia ancora indietro il commercio non alimentare, in particolare l’abbigliamento e il settore moda. Dallo studio, emerge, tuttavia, che per l’88 per cento delle imprese intervistate, la crescita della fiducia è strettamente legata all’incremento di coloro che ritengono adeguata la gestione del piano vaccinale. Il sentiment di speranza riguarda anche comparti colpiti dalla crisi degli ultimi mesi. È il caso del turismo che registra un aumento delle prenotazioni per la stagione estiva: in questo senso, il balzo in avanti della fiducia quasi raddoppia l’indicatore congiunturale rispetto a quello della scorsa estate. Aumentano i ricavi presso tutte le imprese del terziario, anche nel commercio non alimentare, nonostante l’andamento dei saldi estivi non ancora del tutto soddisfacente. In peggioramento l’indicatore occupazionale: dopo il congelamento di questi mesi, si prevede un crollo a seguito dello sblocco dei licenziamenti e resta basso l’indicatore relativo ai tempi di pagamento, ancora lontano dai livelli pre-crisi: le imprese del terziario evidenziano ancora problematiche dal punto di vista della liquidità.

Continua a migliorare, inoltre, il giudizio sugli interventi in favore dell’economia adottati dal governo  Draghi, opposto a quello nei confronti di Appendino. “È evidente che ci troviamo di fronte ad un delicato momento di passaggio, nonostante la preoccupazione per la diffusione delle varianti che potrebbero rendere difficile questo momento di ripartenza dell’economia, il sentiment delle imprese evidenzia la volontà dell’ottimismo ma ancora molta incertezza per i mesi futuri – commenta Maria Luisa Coppa presidente Ascom Confcommercio Torino – qualche segnale positivo giunge dal settore del turismo ma proprio sul tema del turismo gli imprenditori intervistati giudicano negativamente l’operato della giunta comunale uscente e chiedono alla nuova classe politica che governerà la città uno sforzo nuovo per una visione ed un progetto della città che abbia al centro il rilancio dell’economia locale, il taglio delle tasse, la promozione e la valorizzazione nazionale e internazionale della città”.

“Tra le questioni più calde – aggiunge il direttore generale dell’organizzazione, Carlo Alberto Carpignano – ci sono le tensioni nei rapporti con le banche, le problematiche legate alla liquidità e soprattutto il forte tema dell’occupazione con lo sblocco dei licenziamenti. Occorre che il Governo affronti al più presto il tema della riforma del lavoro, nuovi ammortizzatori sociali e provvedimenti concreti di sostegno al mondo del Commercio e più in generale di tutto il terziario”. A Torino e provincia sono circa 180mila le imprese, di cui quasi 127mila operative nel terziario e anche se continua il fenomeno di congelamento delle cessazioni, nell’ultimo anno il settore che più degli altri ha sofferto è stato il turismo: 127 imprese scomparse a Torino, arrestando la progressiva crescita avviata a partire dal 2010.

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