LA DISFIDA DI SAN GAUDENZIO

Canelli batte ogni record, FdI tallona la Lega

Scontata la riconferma del sindaco leghista che viaggia verso il 70% superando il primato di Giordano. Inatteso (e maldigerito) successo della civica Forza Novara che toglie voti alla lista del Carroccio. Exploit del partito della Meloni

Che vincesse, venendo riconfermato sindaco per i prossimi cinque anni, era scontato. Ma Alessandro Canelli è anche riuscito a superare sé stesso e non solo. La percentuale di voti che ora dopo ora emerge dalle operazioni di scrutinio, seppur piuttosto lente, si avvicina più al 70 (col iù che concreto “rischio” di superararlo alla fine della conta) che non al 60, quindi non solo decisamente superiore a quel 57,77% che nel 2016 portò il leghista a Palazzo Cabrino surclassando l’uscente piddino Andrea Ballarè, ma anche ben oltre allo “storico risultato” del 60,99% con cui nel 2006 venne rieletto primo cittadino il suo compagno di partito e mentore politico Massimo Giordano.

Dunque, ha vinto pure la scherzosa sfida con il suo indiretto predecessore, il (ri)candidato sindaco sul cui successo il centrodestra non ha mai messo in dubbio di poter dormire sonni tranquilli. Non per questo sono indenni da agitazione le letture dei risultati che si vanno facendo in queste ore. Ci sono altri numeri, tutti nel centrodestra, che già animano riflessioni e pure qualche recriminazione dietro la vittoria di Canelli, che lascia con un distacco enorme gli altri candidati, incominciando da quello del centrosinistra Nicola Fonzo fermo sotto il 20%, poi il grillino Mario Iacopino attorno al 5, e i due civici Sergio De Stasio e Paolo Vanoli lontani fanalini di coda.

Sotto la cupola di San Gaudenzio il centrodestra ha visto crescere in maniera a dir poco notevole il partito di Giorgia Meloni. La strategia del ras locale Gaetano Nastri, sia nella campagna acquisti dei mesi scorsi sia nella composizione della lista con figura capaci di attrarre preferenze ha portato i Fratelli d’Italia a incalzare la Lega con l’eventualità non remota che a scrutinio terminato si possa addirittura assistere al sorpasso. Con Forza Italia praticamente estinta, Lega e FdI si rincorrono sul filo del 23%.

Uno “smacco” anche solo avere i meloniani a tallonare di pochissimo che già provoca malcelate irritazioni nello stato maggiore leghista piemontese, dove il segretario Riccardo Molinari pare prendere decisamente male la vicenda.

Senza nulla togliere ai Fratelli, semmai è la lista Forza Novara – Canelli Sindaco ad aver tolto un bel po’ di voti a quella della Lega. Quel circa 20% incassato dalla formazione civica è in buona parte formato da elettori del Carroccio, ma non di meno conferma che il consenso di Canelli è ben più ampio rispetto a quello del suo partito.

Ulteriore effetto collaterale di questa lista è che non avendo al suo interno dei mister preferenza, porterà ia Palazzo Cabrino eletti anche con pochi voti personali. Non è azzardato ipotizzare che probabilmente non ci si attendeva un exploit del genere. Nella stessa composizione della lista della Lega, tuttavia, per garantire una serie di figure legate all’inner circle novarese, ovvero all’ex sindaco e già assessore regionale Giordano, la lista stessa non era stata certo infarcita di catalizzatori di preferenze. In più c’è chi riconduce parte del successo di Forza Novara all’effetto degli ultimi casi che hanno travagliato e continuano a travagliare la Lega, da quello Morisi e più ancora alla “divisione” tra salviniani e giorgettiani. Di certo, a dar conto a quel che si agita tra festeggiamenti e ragionamenti, sembra profilarsi al vicino orizzonte il rotolamento della testa del segretario novarese Marzio Liuni.

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