LOTTA AL COVID

Tamponi di Alessandria analizzati a L'Aquila

In Piemonte si possono processare oltre 100mila test molecolari al giorno, ma la l'Asl mandrogna li spedisce in Abruzzo. Marnati: "Abbiamo potenzialità sul territorio". Un viaggio di oltre 600 chilometri per risparmiare sui costi? Per l'esito si aspettano giorni

Il Piemonte è in grado di processare un’enorme quantità di tamponi, come ribadisce dati alla mano la Regione. I laboratori sono, se non proprio nati come i funghi, certamente aumentati rispetto all’esiguità die primi mesi della pandemia. Ci sono quelli dell’Arpa, c’è quello dell’Irccs di Candiolo, ce ne sono di minori ma egualmente importanti e funzionanti in molti ospedali. E, di fronte a cotanta offerta, dove manda i tamponi molecolari l’Asl di Alessandria? A L’Aquila

Avete letto bene, L’Aquila, Abruzzo, 695 chilometri su autostrada, senza code intoppi e soste non meno di 6 ore e mezza. Lì c’è Dante Labs srl, un colosso in grado di analizzare 80mila campioni al giorno contro numeri decisamente minori offerti dagli altri partecipanti alla procedura che porta la data del 12 novembre del 2020 con la quale Scr, la società di committenza regionale aveva stilato la graduatoria degli enti pubblici e delle aziende private che avevano risposto all’appello per trovare laboratori in grado di analizzare i tamponi molecolari.

Erano tempi, quelli, in cui il Piemonte non aveva ancora messo in campo strutture e attrezzature in grado di processare “circa 100mila temponi al giorno” come oggi spiega l’assessore regionale con delega ai laboratori Matteo Marnati. E se ieri l’altro si è raggiunto il record nazionale con quasi 51mila test eseguiti, compresi i moltissimi molecolari fatti nelle farmacie, si capisce come la capacità di processare “in casa” i tamponi sia lontana dal tutto esaurito. È lo stesso Marnati, interpelleato dallo Spiffero, a spiegare come “il problema sono i prelievi, non certo la procedura di analisi”. Ma tant’è all’azienda sanitaria alessandrina, nella mani del direttore generale Luigi Varcellino, qualcosa deve aver fatto decidere che fosse opportuno mandare in Abruzzo i tamponi. Non è vero quel che assicura l’assessore circa la potenzialità delle strutture sul territorio e i dirigenti dell’Asl mandrogna sono stati costretti a mandare in trasferta i tamponi, oppure è una ragione economica alla base delle decisione?

Ieri sera non è stato possibile avere risposte dal vertice aziendale, mentre proprio Marnati avanza l’ipotesi del prezzo: “È la struttura che ha presentato costi più bassi, di molto rispetto a tutte le altre. E visto che i laboratori sul territorio non sono ancora al massimo della loro potenzialità, suppongo ci sia una ragione di prezzo alla base della decisione”. I 14,76 euro a tampone della Dante Labs sono quasi la metà del prezzo più basso di tutti gli altri e le 24 ore per fornire il risultato è un tempo più che accettabile. Peccato che in provincia di Alessandria ci sia chi aspetta l’esito da più di quattro giorni dopo aver fatto il test. Saranno quelli mandati in Abruzzo o altri finiti nelle strutture del Piemonte? Di certo non pochi test riguardano proprio il personale sanitario, la cui positività o meno al Covid è rilevante non solo per i diretti interessati, ma anche per le persone con cui hanno contatti per il loro lavoro. E se, come ipotizza l’assessore, la scelta fosse dettata solo da ragioni economiche è davvero prioritario il risparmio a fronte di possibili ritardi che il far viaggiare per oltre 600 chilometri i tamponi può comportare? Ma la domanda è ancora un’altra: cosa serve aumentare il numero di laboratori in Piemonte e la loro capacità, se poi qualcuno decide di mandare i test in Abruzzo?

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